ANCONA – La desertificazione commerciale, come la chiamano gli addetti ai lavori, continua a fare vittime in centro ad Ancona, con corso Garibaldi e strade limitrofe e parallele che presentano sempre più negozi chiusi, saracinesche abbassate, pannelli al posto delle vetrine, e cartelli con scritto “affittasi” o “vendesi”.
Il quadro della situazione anconetana lo fa Marco Pierpaoli, segretario di Confartigianato Ancona e Pesaro-Urbino: «Le chiusure in centro ad Ancona ci sono sempre state – spiega Pierpaoli –. Ma oggi viviamo un contesto economico di grande accelerazione in cui il mondo digitale sta portando molti cambiamenti. Poi Ancona da anni vive problematiche come l’accesso alla città, i parcheggi, i costi di affitto dei locali, la marginalità delle attività che è molto cambiata, l’attrattività della città che incide nei progetti imprenditoriali. Ma c’è anche chi va controcorrente, chi fa investimenti e crede nella riqualificazione del centro».
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Il centro è deserto, specie al mattino, dicono i commercianti, si salva solo nel weekend: «Questo rientra in una logica di decentralizzazione di molti servizi e uffici che invece prima garantivano maggiore accessibilità, ma è un fenomeno diffuso».
Eppure Ancona non sta peggio di altre città, lo conferma Pierpaoli: «La situazione dell’entroterra è anche più complessa, la parte costiera tradizionalmente ha trend più positivi, con chiaroscuri. Senigallia, per esempio, attraversa un momento felice. Ancona da anni soffre, in termini demografici e di numero di imprese, ma meno di altre realtà. Perché essendo una città di servizi non ha risentito del calo che hanno vissuto altri centri».
In centro resistono e rilanciano i ristoranti, i bar, le pizzerie, e in generale gli esercizi che si occupano di food and beverage: «Il centro storico negli ultimi anni sta crescendo tantissimo sulla somministrazione. È un centro di catene commerciali, attività di somministrazione e alcuni storici imprenditori che da una vita investono sul centro storico, abbigliamento, profumi, gioielleria. Crescono soprattutto bar, ristoranti, take away».
Certo, occorre prendere presto misure che possano portare un miglioramento della situazione. Anche in tal senso l’amministrazione comunale provvederà presto al restyling di corso Garibaldi. Ma, come conclude Pierpaoli, potrebbe non bastare: «Bisogna lavorare sulla comunicazione. Quando ci sono eventi ad Ancona dovremmo essere più bravi a promuoverli massimizzando la partecipazione di soggetti non solo del comune di Ancona, cercare di essere sempre più traino affinché gli eventi diventino di tutti e promossi da tutti. Serve più di ieri un gioco di squadra. Va bene l’attenzione a corso Garibaldi come quella verso piazza della Repubblica. Ma serve attenzione alla manutenzione, al decoro, alla riqualificazione della città, a un accesso alla città più lineare e a più disponibilità di parcheggi».