Senigallia

Terremoto e alluvione nelle Marche, il neo segretario Cna Otello Gregorini: «Trasformiamo l’emergenza in occasione di rilancio»

Su fondi e tempistiche per rispondere ai disastri naturali «qualcosa di più si poteva già fare» spiega il 63enne di Senigallia «ora non possiamo più perdere tempo». Tra i nodi la questione energetica e la stagnazione economica

SENIGALLIA – Dai primi passi sulla spiaggia di velluto al vertice della Cna nazionale. Non ci poteva essere percorso migliore per Otello Gregorini, recentemente scelto nuovo segretario generale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, che conta circa 623.000 associati. Classe 1959, entrò nella Cna di Senigallia nel 1980 per poi percorrere varie tappe con responsabilità sempre maggiori fino a ricoprire l’incarico, dal 2014, di segretario regionale delle Marche. Da qui il salto nazionale.

«Un onore questo nuovo incarico – ha detto Otello Gregorini – e sono consapevole di raccogliere un testimone importante che ha consolidato il ruolo di Cna nella rappresentanza nazionale. Io dovrò cercare di mantenere questo livello e accrescerlo ulteriormente per dare ancora più voce ai territori che mi hanno sostenuto».

Tante le questioni di cui si sta già occupando: dagli effetti economici della stagnazione, ai rincari energetici, ai temi occupazionali e al rilancio della piccola e media impresa che ha vissuto e sta vivendo momenti di difficoltà legati anche alle questioni internazionali.

Proprio l’energia è considerata da Gregorini uno dei principali freni al rilancio imprenditoriale dell’intera economia nazionale. «Risolta la questione energetica – spiega il neo segretario nazionale Cna – si riuscirebbero a spianare diversi altri ostacoli; in caso contrario la prospettiva rimarrebbe quella complicata che stiamo intravedendo oggi, con rischio stagnazione e inflazione che cresce, ma il nodo è l’energia».

Per quanto riguarda invece il territorio marchigiano e senigalliese due sono i temi principali: il primo è far sì che dalle emergenze terremoto e alluvione continuino ad arrivare le risorse promesse per risolvere le questioni ancora aperte. «Sulla ricostruzione servono altri 3-400 milioni per poter soddisfare le richieste di enti locali e imprese, quindi il nodo è economico, non manca la volontà del territorio di ripartire. Anzi, bisogna marciare con determinazione, coinvolgimento sempre di più Regione e Governo centrale».

Scendendo ancora di più a livello locale, nel senigalliese devastato dall’alluvione di tre mesi fa «si deve accelerare perché persone e imprese ricevano il giusto indennizzo per i danni subiti», oltre alla messa in sicurezza dell’area coinvolta dalle esondazioni e dal dissesto idrogeologico: «Qualcosa di più si poteva già fare – riflette Gregorini ricevendo le richieste del territorio – e si fa fatica a volte a trovare il giusto equilibrio tra chi ha delle emergenze da affrontare e i tempi delle macchine del soccorso, della protezione civile e quella governativa che deve poi stanziare i fondi. Ora però non si può più perdere tempo»; guardando ovviamente al quadro economico generale, «noi dobbiamo essere bravi a trasformare quello che indubbiamente è stato un disastro in un’occasione di rilancio imprenditoriale e occupazionale di tutto il territorio regionale».

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