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Pesaro
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Coronavirus, comparti economici in crisi a Pesaro. Cna: «Chiediamo di sospendere le tasse»

Tutti i comparti rischiano il forte contraccolpo. L'effetto domino riguarda l'accoglienza, la ristorazione, l'industria, il commercio la manifattura. Produzioni rallentate

PESARO – Coronavirus, economia in ginocchio. Tutti i comparti rischiano il forte contraccolpo. Si sono già registrati i primi stop e rallentamenti di prodotti alle dogane, le disdette negli alberghi sono all’ordine del giorno.

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Il mondo del turismo, della ristorazione, dell’accoglienza e del commercio stanno pagando lo scotto di questa incredibile e imprevista situazione originata dal Coronavirus.

La Cna aggiunge che anche il comparto dell’artigianato e della piccola e media impresa stanno subendo l’effetto domino determinato da questa crisi.

In provincia di Pesaro e Urbino, una delle prime per esportazioni e per prodotti manifatturieri, già da alcuni giorni si contano gli effetti dirompenti della crisi cinese partita ormai dai primi di gennaio con i focolai del virus a Whuan. Molte delle imprese del pesarese che si riforniscono abitualmente di materie prime in Cina, stanno facendo fatica ad andare avanti da giorni con le produzioni.

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Se sommiamo ora l’emergenza sanitaria nazionale e le restrizioni che sono state avviate nelle Marche, facile capire quali saranno le conseguenze per il sistema economico. Danni immediati che si protrarranno anche nei prossimi mesi, a causa della cancellazione di ordinativi e degli eventi fieristici. La Cna di Pesaro e Urbino, in linea con quella regionale e nazionale chiede l’approvazione di misure efficaci per contenere i danni diretti e indiretti che stanno subendo le imprese.

Un sostegno alle imprese. «È prioritario – dice il segretario, Moreno Bordoni – risarcire le imprese la cui attività dovesse essere sospesa per effetto di leggi e ordinanze e lasciare liquidità alle imprese sospendendo i pagamenti contributivi, imposte e tasse per tutte le regioni interessate da provvedimenti restrittivi, comprese le Marche. Serve una moratoria per il pagamento delle rate dei mutui e va potenziato il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese».

«Soprattutto – aggiunge Bordoni – non bisogna cedere a un panico immotivato e generalizzato. Per ripartire va affrontata l’emergenza con serenità, adottando le precauzioni necessarie, senza enfatizzare la situazione. Non ne abbiamo alcun bisogno».

Intanto il sistema Cna nazionale si è incontrato al Ministero dello Sviluppo Economico con il Ministro Stefano Patuanelli, i sottosegretari Gian Paolo Manzella, Alessandra Todde, Stefano Buffagni. Alla Cna e alle altre associazioni presenti, il Ministro ha confermato lo sforzo del governo per fronteggiare la crisi provocata dal Coronavirus e mitigarne gli effetti sulle imprese.

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Dopo i primi provvedimenti assunti dal governo (decreto 6 e decreto MEF per rinvio versamenti) arriverà venerdì un nuovo decreto MEF sulle scadenze fiscali e la prossima settimana un decreto con misure economiche precedentemente pensate come Decreto Crescita 2.

Moreno Bordoni, Cna

«Esprimiamo – aggiunge il presidente della Cna di Pesaro e Urbino – Alberto Barilari – vivo apprezzamento per la tempestività dell’intervento pubblico e del metodo di continuo confronto con le parti sociali. Ha denunciato la brusca frenata che sta subendo l’economia in numerosi settori e anche al di fuori delle aree a maggiore rischio per effetto delle strette interazioni tra le filiere produttive e di servizio. Danni immediati e prospettici a causa della cancellazione di eventi fieristici e cancellazione ordini. È elevato il pericolo di comportamenti irrazionali generati dal panico che si diffonde».

La CNA ha invitato il Governo a mantenere una stretta relazione con le amministrazioni locali per adottare misure di restrizione effettivamente adeguate e proporzionate all’evolversi della situazione.