Cartoceto, Michele Fiorelli dalla banda del paese al palco di Canale 5
Cultura

Cartoceto, Michele Fiorelli dalla banda del paese al palco di Canale 5

Trombettista cresciuto nel Corpo bandistico cittadino, per tre lunedì in prima serata su Canale 5. È infatti tra i musicisti scelti per l'orchestra del programma "Il Volo - Tutti per uno - Viaggio nel tempo"

Michele Fiorelli
Michele Fiorelli e due compagni dell'orchestra del Volo

CARTOCETO – Una formazione rigorosa, anni di studio e passione, esperienze importanti in ensemble e orchestre, e ora un palco televisivo d’eccezione. Michele Fiorelli, giovane trombettista originario di Cartoceto (PU), è tra i musicisti scelti per l’orchestra del programma Il Volo – Tutti per uno – Viaggio nel tempo, in onda su Canale 5 in tre serate speciali, ogni lunedì, dal maestoso Palazzo Te di Mantova. Quattro ore di musica ed emozioni, con ospiti prestigiosi e un’orchestra di 64 elementi, band e coro al completo.

Un traguardo che segna l’inizio di una nuova fase per Michele, 25 anni, che ha mosso i primi passi proprio nel Corpo Bandistico di Cartoceto. «Ho iniziato a suonare la tromba quasi per caso, avevo sei anni e nella banda mancava quel ruolo», racconta. «All’inizio non ero nemmeno appassionato di musica, ma col tempo e in quel contesto di familiarità, conoscendo lo strumento e approfondendone lo studio, è nata una vera passione. La banda è stato il luogo dove sono cresciuto: quello che era un gioco è diventato il mio mestiere».

Dopo il Liceo Musicale “G. Marconi” di Pesaro, sotto la guida del maestro Magrini, Michele si è trasferito a Milano per frequentare la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, perfezionandosi con il maestro Giuffredi, uno dei trombettisti italiani più noti a livello internazionale.

Un collega ha segnalato a Michele la possibilità di entrare a far parte della Filarmonica Franciacorta e, superata la selezione, ha quindi avuto l’opportunità di partecipare alla trasmissione Il Volo – Tutti per uno – Viaggio nel tempo.«Da piccolo vedevo Il Volo in televisione, ora mi ritrovo a suonare con loro. È surreale ma bellissimo», confessa con emozione.

Emozione che ha raggiunto l’apice durante la prima serata, davanti a oltre 5.000 persone. «Pensavo di essere molto più spaventato, ma sul palco vieni travolto dall’adrenalina e dalla concentrazione. In quel momento ho pensato ai miei nonni, che sognavano di vedermi un giorno su un palco così. Ho dedicato a loro ormai lassù quella prima serata».

Un’esperienza che, pur nella sua giovane età, Michele sente di voler condividere con chi sta muovendo i primi passi nella musica. «So che può fare paura, perché non è un mestiere stabile. Ma ai ragazzini che iniziano frequentando i corsi di orientamento, vorrei dire che la musica è il lavoro più bello del mondo: ti riempie, ti mette in contatto con persone e culture diverse. Unisce più di qualsiasi lingua e qualsiasi pensiero».

Orgoglioso di lui, il presidente del Corpo Bandistico di CartocetoGiacomo Brusciati: «Michele ha iniziato con noi, è cresciuto tra le nostre fila. Vederlo oggi raggiungere simili traguardi è una gioia immensa. È la dimostrazione che l’impegno e la passione, se coltivati, possono portare davvero lontano».

Sulla stessa linea le parole del sindaco di CartocetoEnrico Rossi: «Il percorso di Michele rappresenta un esempio virtuoso per tutti i giovani, soprattutto per coloro che sono affascinati dalla musica. La sua storia ci ricorda quanto le realtà locali come il Corpo Bandistico di Cartoceto, oltre ad essere importanti presidi culturali che rappresentano identità e tradizione dei territori, possano seminare valori e offrire ai ragazzi occasioni di orientamento verso percorsi formativi e professionali. A Michele vanno i complimenti dell’intera comunità, con l’augurio che questo primo risultato possa essere per lui soltanto un inizio. Al Corpo Bandistico, un sentito ringraziamento per la dedizione e costanza con cui nel tempo continua a formare giovani talenti».

La sua tromba ora suona sotto i riflettori della televisione nazionale, ma il suono porta in sé un’eco lontanissima di quelle prime note suonate tra le colline di casa.