Continua a far discutere l’assenza politica del sindaco di Senigallia Massimo Olivetti. Il primo cittadino era impegnato in altro incontro, durante la consegna delle oltre 10mila firme di cittadine e cittadini contrari al progetto di ponte Garibaldi. Se inizialmente il botta e risposta era tra le associazioni della petizione e Olivetti, ora il dibattito si è esteso.
Di fuga dalle sue responsabilità parla il responsabile dell’associazione Confluenze Luciano Montesi. Spiega, a nome delle associazioni “vittime”, di essere «sbalorditi dalla notizia diramata del sindaco di Senigallia sulle bugie riguardo all’appuntamento».
La segreteria ha contattato il giorno prima dell’incontro le associazioni comunicando che «per un altro impegno assunto il sindaco non sarebbe stato presente. Su nostra sollecitazione rispondeva che non aveva avuto indicazioni di delegare altri esponenti della sua giunta ad incontrarci. Né ci è stata indicata una nuova data e una nuova ora per incontrarci. Se questa non è una fuga come chiamarla?».
Dal campo largo
Lasciando da parte i social dove si spara a zero senza conoscere, a parlare è Paolo Battisti del Movimento 5 Stelle di Senigallia. Il quale non lesina critiche, aspre, a Olivetti, accusandolo di mancanza di trasparenza e partecipazione. Battisti sottolinea come Olivetti si sottragga sistematicamente agli impegni presi e agli appuntamenti concordati. Viene evidenziato un «modus operandi del sindaco» che consisterebbe nel disdire incontri all’ultimo o nel rendersi irreperibile, riportando anche esperienze personali.
Il nuovo volto del Movimento 5 Stelle locale attacca Olivetti. «Ostra lo ha defenestrato dopo 5 anni, la prossima primavera toccherà a Senigallia mandarlo a casa». L’appello è che al suo posto arrivi una figura di «ben altro livello politico», trasparente, comunicativa e partecipativa.
Anche il Partito Democratico torna alla carica. «Quello che doveva essere un momento di confronto e responsabilità istituzionale si è trasformato invece nell’ennesima occasione mancata». Secondo i Dem è «un’assenza grave, la sua e della sua amministrazione. Segna una distanza ormai profonda tra chi governa e la comunità che dovrebbe rappresentare». Anche per il peso politico delle numerosissime firme raccolte.
«Quando 10.000 cittadini si mobilitano, firmano e si organizzano per far sentire la propria voce, l’amministrazione ha il dovere di esserci, in primis il sindaco. Dovrebbe avere la massima premura nel confronto con la città, anche di contraddittorio se necessario. Avrebbe così modo di conoscerla meglio, di apprendere gli umori e le aspettative. Non è successo in alcun modo, neanche tramite un suo rappresentante».
«Come Partito Democratico di Senigallia, ribadiamo con forza che la partecipazione è un valore da tutelare. Ogni firma raccolta è un mattone di democrazia. Ed è proprio quando le istituzioni si chiudono che diventa ancora più importante far sentire la propria voce».
L’ex sindaco
Quanto avvenuto ieri a Senigallia è chiaramente stato discusso anche a livello regionale. Dai banchi dell’assemblea legislativa marchigiana, interviene il vicepresidente Maurizio Mangialardi.
«Il tema non è tanto la pur esecrabile assenza particolare all’appuntamento stabilito, quanto piuttosto il costante tentativo di scaricare su altri, di sviare l’attenzione provando a mettere l’accento su altri ponti cittadini, di non assumersi le proprie responsabilità che ha caratterizzato l’operato di Massimo Olivetti, il quale è parso più nella sua veste di avvocato che in quella di sindaco. La vicenda ha assunto peraltro, e non da oggi, tratti imbarazzanti e quasi comici», incalza l’ex primo cittadino senigalliese.
«Alle tante interrogazioni in consiglio regionale l’assessore Aguzzi ha sempre risposto che la decisione sul ponte era ed è in capo al Comune di Senigallia. Olivetti, dal canto suo, ha sempre indicato nel commissario Acquaroli il responsabile dell’iter e del progetto. Un cortocircuito incredibile. Il ponte è già orfano prima che inizino i lavori: un ottimo motivo per sospenderli e per rinviare il tutto a dopo le elezioni regionali».
Dalla maggioranza
A tirare ancora di più la corda è Forza Italia. Il segretario cittadino Roberto Paradisi, insieme al vice Luigi Rebecchini, si è recato in piazza Roma per sottoscrivere formalmente la petizione consegnata in Comune dalle associazioni promotrici. Un gesto dall’alto valore simbolico e concreto, con cui «chiedere la realizzazione di un ponte che rispetti l’identità storico-architettonica neo-classica del centro cittadino».
Cosa peraltro già richiesta all’assessore regionale Aguzzi durante il congresso cittadino e sottoscritta da oltre 45 iscritti azzurri. La richiesta “viaggiava” assieme alla proposta al sindaco di riaprire un tavolo tecnico con Regione e struttura commissariale per rivedere il progetto del ponte Garibaldi. «Forza Italia difende l’identità, la storia, la cultura dei nostri centri storici – ha dichiarato Paradisi – e su questa posizione Forza Italia non indietreggia».