tipicità in blu
tipicità in blu
ASTEA
Ancona-Osimo
API PETROLI
Massaccesi auto DR

Scuola, Filisetti: «Ripresa senza criticità»

Primo giorno di scuola - ieri - 7 gennaio senza intoppi particolari nelle Marche come segnala l'Ufficio Scolastico regionale. Il Comitato Priorità alla Scuola ribadisce il suo no alla Dad

Massaccesi auto DR

ANCONA – «Non ci sono state criticità, le lezioni hanno ripreso in presenza in tutte le scuole, ad eccezione di quelle in cui i sindaci hanno disposto ordinanze». Così il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Marco Ugo Filisetti all’indomani della riapertura delle scuole dopo la pausa per le vacanze natalizie. Una riapertura sulla quale si è acceso lo scontro a livello nazionale, con l’esecutivo che si oppone ai sindaci che hanno disposto la sospensione delle lezioni per timore di una esplosione di casi.

ViBici Jesi
Corso Bonsai primo e secondo livello Garden Europa Jesi

Nei giorni scorsi anche il presidente dei presidi marchigiani, Riccardo Rossini, si era espresso, chiedendo l’estensione del Super Green pass anche per gli studenti e chiedendo di spingere sulle vaccinazioni per arrivare ad una convivenza con il virus ed evitare un boom di quarantene.

Marco Ugo Filisetti, direttore Ufficio Scolastico regionale

Nelle Marche fra i comuni in cui la ripresa delle lezioni in presenza è slittata ci sono Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Tolentino, Urbino e Petriolo. «La percentuale di personale scolastico assente non ha pregiudicato la ripresa del servizio» dichiara Filisetti, precisando che le assenze non sono legate solamente alle quarantene e che «dopo ogni festività» si registra «sempre una certa percentuale di assenti».

«Solo in un paio di scuole della provincia di Ancona – prosegue – in una primaria e in una scuola d’infanzia, l’assenza di alcuni docenti ha costretto ad anticipare la chiusura pomeridiana». Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale puntualizza che i sindaci non dispongono la chiusura delle scuole, ma sospendono le lezioni in presenza: «Le scuole – precisa – restano aperte per attivare la didattica a distanza» mentre continuano ad accogliere in presenza gli studenti con disabilità e con bes, bisogni educativi speciali.

undefined

Priorità alla Scuola: «No Dad, a 15 giorni dalla chiusura balzo dei contagi»

I cartelli appesi dal Comitato Priorità alla Scuola davanti alle scuole di Pesaro, Fano, Ancona, Jesi e Macerata

Se alcuni sindaci e presidi avrebbero posticipato ulteriormente il rientro sui banchi di scuola, il Pas, Comitato Priorità alla Scuola, non vuole proprio sentir parlare di didattica a distanza a due anni dall’avvio della pandemia.

«Se tutto resta aperto, non è comprensibile perché le sole scuole dovrebbero chiudere – scrive il comitato in una nota stampa diramata a livello nazionale e rilanciata dal comitato Marche -. Priorità alla Scuola denuncia la rinuncia al tracciamento nelle scuole e al tracciamento generale prima del rientro a scuola dopo le vacanze promesso durante le vacanze da Figliuolo. Pur consapevoli che anche nelle scuole, come in tutta la società, crescono i contagi, non accettiamo che la scuola diventi il primo e comodo bersaglio, che di nuovo venga considerata marginale e sostituibile dalla Dad».

«Solo all’interno di un lockdown che coinvolga altre categorie e ampie fasce della popolazione, si potrà immaginare un ritorno alla Dad – prosegue la nota – finché tutto sarà aperto la scuola deve restare aperta. Diffidiamo anche dal continuare a stigmatizzare la scuola come luogo privilegiato di contagio. La scuola aperta se venisse mantenuto il tracciamento sarebbe, come è stata, un luogo di controllo, monitoraggio e contenimento del contagio: basti guardare al balzo in avanti dei contagi a 15 giorni dalla chiusura delle scuole».

Il comitato pone l’accento «sulle gravi conseguenze che la chiusura della scuola, con l’isolamento e l’impoverimento relazionale che ne sono derivati, ha prodotto tra i giovani e i giovanissimi» e che «insegnanti e studenti hanno aderito massicciamente alla campagna vaccinale».

undefined
undefined

Puntano il dito contro le «nuove regole farraginose per le quarantene» e il ricorso alla «didattica mista».