FABRIANO – Ritrovato capriolo con la testa mozzata nella campagna Fabrianese. A denunciare l’accaduto la Lac – Lega Abolizione Caccia Sez. Marche. Il corpo dell’animale, una femmina giovane di capriolo, secondo quanto riferito dalla Lac, sarebbe stato ritrovato tra Cerreto d’Esi e Matelica, vicino all’abitazione di Danilo Baldini, delegato
responsabile della LAC Lega per l’Abolizione della Caccia per la Regione Marche.
In un primo momento si era pensato ad un “incidente”. «Ma questa ipotesi è stata subito scartata – spiega la Lac – La conferma ufficiale che la decapitazione della capriola fosse opera di mano “umana” è arrivata poche ore dopo il ritrovamento da parte del dottor Angelo Giuliani, medico veterinario, nonché responsabile scientifico ed operativo del CRAS Marche, che era stato subito allertato, insieme ai Carabinieri Forestali di Fabriano, poi intervenuti sul posto per un sopralluogo. Peraltro, trattandosi di una femmina, è venuta meno anche l’idea che l’animale fosse stato decapitato con lo scopo di tenersi la testa come un “trofeo” di caccia visto che, a differenza del maschio, la femmina di capriolo è priva di corna».
Che prosegue: «Quindi resta solo l’ipotesi dell’atto di intimidazione o di “avvertimento” nei confronti del delegato regionale della LAC Marche, da oltre 45 anni impegnato in prima linea in difesa dell’ambiente, degli animali e contro la caccia, un attivismo civico ed operativo sul campo, che però evidentemente può aver dato fastidio a qualcuno e inevitabilmente porta a farsi tanti nemici, anche se finora ci si era sempre limitati a minacce verbali e non si era mai arrivati a questi macabri atti. Naturalmente, non saranno certo questi atti inqualificabili e queste vili minacce a far venir meno la lotta pluridecennale del nostro delegato contro il bracconaggio e in difesa degli animali selvatici. Infatti verrà sporta denuncia sul terribile fatto ai Carabinieri Forestali, mentre si stanno analizzando le schede di varie
fototrappole, posizionate nella zona per monitorare i movimenti degli animali selvatici e che potrebbero anche aver “immortalato” l’autore o gli autori di questo orrendo rituale in stile mafioso», conclude la Lega Abolizione Caccia Sez. Marche.