Treia, truffa del "vishing": 2 persone denunciate
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Treia, finti operatori chiedono soldi per interrompere operazione bancaria: denunciati madre e figlio

I carabinieri di Treia hanno denunciato madre e figlio della provincia di Napoli per truffa con la tecnica del “vishing”. I dettagli

Giovane con cellulare
Giovane con cellulare

MACERATA – I carabinieri della Stazione di Treia hanno denunciato all’A.G. madre e figlio, lei 53enne e lui 30enne, residenti nella provincia di Napoli, che si sono resi responsabili della truffa perpetrata ai danni di un 30enne residente a Treia, con la tecnica del “vishing”.

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La parola “vishing” nasce dalla combinazione delle parole “voice” e “phishing” che consiste in una frode telefonica in cui i truffatori cercano di indurre la vittima a divulgare informazioni finanziarie per trasferire ai truffatori denaro, spacciandosi al telefono per rappresentanti di aziende o banche.

La truffa

A marzo scorso, il giovane treiese ha ricevuto, sulla sua utenza telefonica cellulare, una chiamata da parte dei due malfattori che si sono spacciati come operatori antifrode dell’istituto di credito del malcapitato.

Una volta carpita la sua fiducia, adoperando la manipolazione emotiva nella quale il ragazzo era ormai caduto, con la scusa di disconoscere e interrompere un’operazione bancaria relativa al suo conto corrente, lo hanno convinto a effettuare un primo bonifico dell’importo di euro 1.300.

I due malfattori, tuttavia, facendo leva sull’urgenza della situazione, gli hanno comunicato che la somma già versata non sarebbe stata sufficiente per bloccare l’operazione. A questo punto, il malcapitato, preso ancor di più dal panico, ha coinvolto la compagna convivente che ha effettuato un bonifico di euro 390, sempre sulle coordinate bancarie fornite dai due malfattori e, subito dopo, si è recato al piano sottostante della sua abitazione, dove abita il padre, per chiedere anche l’intervento di questi.

Il padre, caduto anche lui nella trappola di madre e figlio, ha effettuato un ulteriore bonifico a favore dei due frodatori, dell’importo di euro 5.500.

Il 30enne, accortosi poco dopo del raggiro, ha sporto immediatamente denuncia alla Stazione Carabinieri che ha permesso ai militari operanti di avviare le indagini telematiche e bancarie e, quindi, giungere all’identificazione dei due truffatori che sono risultati intestatari di tre carte prepagate sulle quali sono stati versati gli importi totali dei tre bonifici effettuati dalle vittime.