Ancona-Osimo

Fermo, il diplomatico Paolo Sabbatini nominato ambasciatore per i rapporti italo-cinesi all’Istituto mondiale di sinologia

Due anni fa, nel 2021, è stato insignito dal Parlamento del titolo di “Marchigiano nel mondo”

Paolo Sabbatini in Cina

PORTO SANT’ESPIDIO – Il diplomatico marchigiano Paolo Sabbatini nominato ambasciatore per i rapporti culturali italiano-cinesi dell’Istituto Mondiale per la Sinologia. Un riconoscimento che arriva a due anni di distanza da quello del Senato, che lo aveva battezzato “Marchigiano nel mondo”. Sabbatini, 67 anni, nato a Porto Sant’Elpidio, ha conseguito la maturità classica a Fermo.

«Ho ricevuto un grande onore – sottolinea – Spero avremo possibilità di collaborare anche in questa nuova ed entusiasmante avventura». Dopo aver diretto l’Istituto italiano di cultura di Bruxelles, Sabbatini si trova ora in Cina.

Lo scorso anno, a luglio, era a Macerata, per una iniziativa in memoria di Padre Matteo Ricci, il gesuita, cartografo, matematico e sinologo di Macerata che proprio dal capoluogo dell’entroterra partì in missione per evangelizzare la Cina e il mondo orientale.

Paolo Sabbatini
Paolo Sabbatini (foto di repertorio)

Dopo aver studiato in Francia, Sabbatini – legatissimo alle Marche – passa all’Università di Montpellier, dove ottiene il Diploma di alti studi in storia delle istituzioni francesi e storia dell’arte francese.

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Nel 1978, varca le porte della Bocconi e arriva il Diploma di studi in Economia internazionale. Nel 1979, si laurea in Scienze politiche (indirizzo politico-internazionale) all’Università La Sapienza di Roma. Giornalista, funzionario di Stato, capo delegazione in moltissime missioni all’estero, ha persino studiato pianoforte e agli inizi degli anni ’80 si è formato alla Società italiana per l’Organizzazione internazionale di Roma e al Centro Studi Americani della Capitale.

Due anni fa, nel 2021, è stato insignito dal Parlamento del titolo di “Marchigiano nel mondo”. In quell’occasione, intervistato da www.CentroPagina.it, l’alto funzionario italiano aveva evidenziato come furono i suoi «genitori a trasmettergli l’amore per le Marche: mio nonno – ricordava – era vicedirettore della fabbrica di concimi di Porto Sant’Elpidio, che a quell’epoca era la realtà marchigiana più importante. Mia madre, invece, ha insegnato a tutto il paese. Le Marche? Le pubblicizzo e le sponsorizzo molto in tutto il mondo, anche al Parlamento europeo e tra i colleghi».

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