Transizione ecologica, Ciarulli di Legambiente: «Si può fare impresa in maniera sostenibile. Con i green jobs si crea occupazione»
Ancona-Osimo

Transizione ecologica, Ciarulli di Legambiente: «Si può fare impresa in maniera sostenibile. Con i green jobs si crea occupazione»

La sostenibilità e il cambiamento climatico sono tra i driver che influenzeranno il mondo del lavoro nel futuro

La transizione ecologica, insieme alla digitalizzazione, all’intelligenza artificiale e ai cambiamenti climatici, saranno tra gli elementi centrali nella trasformazione del mercato del lavoro nei prossimi anni. È quanto emerge nel ‘The Future of Jobs Report 2025’ del World Economic Forum 2025 che ha preso in esame le opinioni di manager e imprenditori di 1.043 imprese che occupano complessivamente oltre 14,1 milioni di lavoratori in 22 cluster settoriali e 55 paesi. Le competenze green saranno sempre più richieste nel mondo del lavoro.

Quasi la metà dei datori di lavoro intervistati (47%) prevede che l’intensificazione degli sforzi e degli investimenti per ridurre le emissioni di carbonio sarà un fattore chiave della trasformazione organizzativa delle imprese, mentre per il 41% l’aumento degli sforzi e degli investimenti per adattarsi ai cambiamenti climatici porterà a significativi cambiamenti organizzativi. Tendenze che si classificano al terzo e al sesto posto fra i driver della trasformazione aziendale.

«Si può fare impresa in maniera sostenibile, puntando su due driver – spiega Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche -: la decarbonizzazione del sistema energetico delle aziende produttive e sull’economia circolare. Sono due pilastri che da tempo come associazione chiediamo di attenzionare, perché permettono di ridurre gli sprechi e di incrementare la competitività delle imprese, salvaguardando l’ambiente».

Ciarulli pone l’accento sul riciclo dei materiali e sulle rinnovabili «nelle Marche siamo fermi al 30% di rinnovabili – dice -dobbiamo crescere. La transizione ecologica può spingere anche l’occupazione con i green jobs, le professioni legate alla sostenibilità che nella nostra regione hanno raggiunto una quota del 12-13% in linea con il dato nazionale, ma possiamo accelerare. I settori più promettenti non sono solo quelli dei rifiuti, ma anche il settore produttivo, come quello energetico».

Nelle Marche, aggiunge, «le nostre università pubbliche, come Univpm, Unicam e Uniurb, hanno corsi di laurea legati alla sostenibilità» che possono formare giovani interessati a cimentarsi nelle professioni green. Le imprese intervistate nell’ambito di ‘The Future of Jobs Report 2025’ del World Economic Forum 2025, si attendono che l’adattamento ai cambiamenti climatici e la loro mitigazione abbiano un impatto netto positivo da qui al 2030 che si attesterebbe vicino ai 9 milioni di posti di lavoro aggiuntivi.

Secondo il report, tra i 15 profili professionali che avranno una crescita maggiore, ci sono gli ingegneri ambientali e gli ingegneri delle energie rinnovabili.