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Emergenza in Ucraina, aiuti umanitari: centinaia di scatoloni al coordinamento della Protezione civile ad Ancona – VIDEO

«Stiamo raccogliendo tantissima merce. Non siamo soli», dice con commozione Maryna But. Raccolti quintali di beni di prima necessità, abbigliamento e coperte. Ora servono furgoni per farli arrivare al confine

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I locali dell'associazione nazionale vigili del fuoco in congedo Odv in via Esino a Torrette

ANCONA – Emergenza Ucraina, la solidarietà non tarda ad arrivare. Sono centinaia gli scatoloni di beni di prima necessità raccolti in questi giorni e portati nella sede di via Esino 42 a Torrette, dove la Protezione civile sta coordinando gli aiuti umanitari. I locali, a fianco dell’Istituto Volterra Elia, sono la sede dell’associazione nazionale vigili del fuoco in congedo di Ancona Odv Protezione civile, che l’ha messa a disposizione della Comunità Ucraina Marche dal 28 febbraio per la gestione degli aiuti.

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Maryna But presidente della Comunità Ucraina nelle Marche

«Stiamo raccogliendo tantissima merce grazie all’aiuto di tutti – dice la presidente dell’Associazione di promozione sociale Comunità Ucraina nelle Marche Maryna But – sulla nostra pagina Facebook CUM Comunità Ucraina Marche aggiorniamo sempre la lista dei beni di prima necessità che sono più utili da inviare adesso: principalmente servono cibo in scatola, medicinali e prodotti per l’igiene personale».

All’interno si sta svolgendo l’attività di raccolta di medicinali, viveri di prima necessità e vestiario in generale, dove saranno imballati, pronti per il trasposto in Ucraina. «Abbiamo principalmente bisogno di medicinali per il pronto intervento – spiega la dottoressa Flora D’Ambrosio che si occupa dello smistamento dei farmaci che arrivano – quindi bende, garze, disinfettanti, antidolorifici, cerotti che servono a medicare i soldati e le persone ferite nei bombardamenti ma anche farmaci considerati salvavita, perché la situazione in Ucraina è davvero grave ed è impossibile andare dal medico a farsi fare la ricetta per farmaci come quelli per la pressione, per il cuore, per il colesterolo… servono anche integratori per bambini e adulti e medicinali da banco».

Il coordinatore della Protezione civile provinciale Lorenzo Mazzieri funge da raccordo tra la Protezione civile e la società per le donazioni

Tantissime le mani tese dalla collettività sia verso la comunità ucraina insediata nelle Marche, che verso la popolazione rimasta nel suo Paese a combattere e resistere. Sono stati raccolti centinaia di scatoloni di indumenti, medicinali, derrate alimentari. Alla sede di Torrette sono al lavoro i volontari della Protezione civile per lo smistamento e l’organizzazione. «È arrivata tantissima solidarietà – dice anche Lorenzo Mazzieri, il coordinatore della Protezione civile della Provincia di Ancona – io e Matteo Berrè stiamo coordinando gli aiuti qui alla sede di Torrette, dove sono instancabilmente a lavoro tantissimi volontari sia della Protezione civile che della Comunità Ucraina nelle Marche, unico soggetto promotore di una raccolta di beni e aiuti qualificata. Anzi approfitto per dire alla cittadinanza di diffidare di chiunque chieda denaro e aiuti da inviare in Ucraina: non servono soldi, ma cibo e medicinali, di vestiti ne abbiamo in abbondanza così come giocattoli. Nelle Marche la CUM gestisce gli aiuti e si occupa, con furgoni finora pagati a loro spese, di portare gli scatoloni al confine tra Polonia e Ucraina dove partono i corridoi umanitari».

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Ci sono però due problemi che rischiano tuttavia di mettere in crisi la catena umanitaria: quello logistico, infatti mancano i mezzi di trasporto per far arrivare i quintali di aiuti alle zone di guerra. E il rincaro dei carburanti, dunque il costo di viaggio, se pensiamo che mediamente per il viaggio fino alla frontiera la spesa – andata e ritorno – si aggira sui 1000 euro. «Come associazione – dice la presidente dell’Associazione nazionale Vigili del fuoco in congedo Odv Anna Veronici – abbiamo messo a disposizione questo capannone per la raccolta dei beni di prima necessità. Ma adesso abbiamo bisogno di un altro tipo di aiuto: avremmo bisogno di un furgone, anche usato, per poterci mobilitare in autonomia e portare gli aiuti al confine. Facciamo un appello a spedizionieri e a ditte di trasporto, se possono aiutarci o donandoci un viaggio o con un mezzo che non usano più. Sarebbe essenziale». «Non siamo soli – conclude carica di commozione Maryna But – grazie a tutti per l’aiuto che ci date. E grazie alla Protezione civile e all’associazione nazionale Vigili del fuoco odv che con i suoi volontari stanno notte e giorno qui per aiutarci a mettere insieme la merce da inviare al nostro popolo. Grazie a tutti di cuore».  

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