Superamenti a Genga (Ancona) e a Monticelli (Ascoli Piceno) dei livelli di ozono e nei prossimi giorni «è più che probabile che questi potranno mantenersi gli stessi se non addirittura essere più elevati». A tracciare il quadro è il professor Giorgio Passerini, docente di Fisica Tecnica Ambientale dell’Univpm.
L’esperto evidenzia che, mentre nel weekend si assiste a una riduzione dei precursori di ozono, per la circolazione veicolare che si modifica e la produzione industriale che in molte imprese si ferma, l’ondata di caldo prevista fino a lunedì non aiuta perché «le temperature sono previste in aumento ed è più probabile che si innalzino i livelli di ozono».

L’ozono, chiarisce, è un inquinante che si forma in atmosfera a partire da altri composti, precursori, come inquinanti emessi dall’uomo o dalla natura stessa, oppure da sostanze già presenti in atmosfera. «Si forma in presenza di una forte radiazione termica – spiega -; la sua peculiarità è che si forma e si distrugge a partire dalle stesse sostanze: di giorno in presenza di una forte radiazione solare il processo di formazione è più veloce di quello di distruzione, mentre invece di notte il processo è opposto, non c’è formazione, ma distruzione. Nelle zone più interne e meno abitate delle Marche l’ozono cresce di giorno e rimane a valori elevati anche di notte, per l’aria più pulita, come nel caso di Genga e Montemonaco», mentre nella fascia costiera e nelle città i livelli di ozono aumentano di giorno e si riducono di notte.
Il legame tra ondate di calore e innalzamento dei livelli di ozono è ormai assodato: «Le ondate di calore creano l’ozono a partire dai precursori, ossidi di azoto, prodotti dal traffico veicolare soprattutto e dalle industrie, e dalla radiazione solare, specie in presenza di alte temperature. C’è un legame diretto tra ondate di calore e presenza di ozono. Le Marche non sono più a rischio di altre regioni, la formazione avviene sulla fascia costiera ma gli effetti si sentono in tutto il territorio».
Con l’incremento dei valori dell’inquinante tipicamente estivo, quando si supera la soglia consentita, i comuni emettono delle ordinanze, nelle quali figura anche il divieto di fare attività sportiva all’aperto, in quanto si tratta di una sostanza dannosa per la salute dell’uomo.
«L’ozono causa problemi alle mucose» ma è dannosa anche per piante e animali, aggiunge, spiegando che quando i livelli sono elevati «bisogna evitare di uscire nelle ore più calde e di fare attività aerobica all’aperto, perché respirando più aria si inspira anche più ozono».