Attualità

A scuola si parla di bullismo

L'istituto "Caio Giulio Cesare" di Osimo in prima linea per prevenire e combattere il fenomeno. Distribuito un questionario alle famiglie degli studenti

Un momento del convegno

OSIMO – “Dal bambino alladulto di domani: il bullismo come fenomeno di crisi della negoziazione e di conoscenza della diversità. L’istituto comprensivo “Caio Giulio Cesare” di Osimo, con la collaborazione del Movimento adulti scout cattolici Regione Marche-Pattuglia bullismo, con il patrocinio dell’Asur Marche, sezione promozione della salute, e del Comune di Osimo, ha voluto promuovere un percorso di educazione, sensibilizzazione, prevenzione e risposta alle problematiche del cyberbullismo così attuali e diffuse anche in città.

Gli insegnanti non intendono farlo da soli ma condividerlo con i genitori. L’opportunità, offerta dal gruppo Masci di Jesi nella persona di Luigina Lampacrescia, è arrivata nel momento più giusto.

Ha aperto l’incontro la dottoressa Isabella Bellagamba, psicoterapeuta specializzata nell’età evolutiva, che ha presentato un’ampia e approfondita disamina della realtà dei ragazzi, delle dinamiche di gruppo, dei conflitti che spesso si instaurano fra loro, della fragilità della competenza emotiva.

L’insegnante Antonella Casci Ceccacci, pedagogista formata per i centri di ascolto, ha incentrato la sua relazione sul ruolo della scuola, su quanto essa possa fare nei confronti del singolo, del gruppo, dei genitori, di tutto il personale che presta la sua attività nel mondo dell’educazione, alla ricerca di strategie che consentano il superamento delle difficoltà relazionali alla base del fenomeno del bullismo.

Il professor Raffaele Catani, nel suo duplice ruolo di insegnante ed esperto in mezzi multimediali, ha presentato una serie di slide in riferimento alla legislazione corrente e alle proposte di legge in via di attuazione, alla realtà dei ragazzi, al loro coinvolgimento sui social, ai tempi che li vedono coinvolti in questo genere di attività, alle loro scarse competenze dei meccanismi di internet e alle conseguenze che possono avere alcuni gesti, fatti con superficialità, su loro stessi e sulle loro famiglie.

Ha chiuso l’incontro la dottoressa Patrizia Giunto, direttrice dell’ufficio del Servizio sociale del Tribunale dei Minori di Ancona. La sua esperienza e l’esame di casistiche così coinvolgenti hanno offerto lo spazio a una profonda riflessione da parte dei genitori e degli insegnanti presenti al convegno. Si è giunti quindi a un momento di confronto e di richiesta di chiarimenti e di indicazioni, per individuare insieme i percorsi più significativi, gli atteggiamenti “giusti”, che possano rendere l’impegno di genitori e insegnanti più incisivo.

Obiettivo: prevenire comportamenti di offesa, correggere comportamenti disturbanti, accrescere le competenze adulte sulle problematiche del bullismo e del cyberbullismo in particolare. Il convegno ha rappresentato certamente un passo importante in questa direzione. La scuola ha deciso di distribuire ai genitori, agli insegnanti e ai ragazzi, un questionario che, compilato in forma anonima, potrà aiutare a definire e delineare ancor meglio la realtà che ci circonda. I dati del questionario saranno oggetto di studio e riflessioni che gli insegnanti condivideranno a primavera con lo stesso gruppo di esperti, in un altro incontro con i genitori e gli insegnanti dell‘istituto.

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