Ancona-Osimo

Ancona, chiude (anche) Pop Corn: «Il negozio venne inaugurato da Bud Spencer»

La titolare Claudia Papini lascia per raggiunti limiti di età: «Ho vestito intere generazioni di anconetani, ma ora sono stanca. Devo pensare un po’ a me. Il mio sogno? Che Pop Corn fosse rilevato e che continuasse a vivere con altri titolari. Corso Amendola ha del potenziale e sta crescendo»

Pop Corn, tra corso Amendola e via Rismondo (foto Moricci)

ANCONA – Un’altra saracinesca che si abbassa: chiude Pop Corn, il negozio di abbigliamento tra corso Amendola e via Rismondo. La storica attività commerciale del rione Adriatico aveva aperto nel lontano 1977. «È stata una decisione sofferta, maturata per raggiunti limiti di età – spiega la titolare, Claudia Papini –. Io ho 72 anni e la mia parte l’ho fatta. Adesso, largo ai giovani».

Il suo sogno, dice, «è che Pop Corn non chiuda, ma continui la sua vita nonostante me». L’ideale, per lei, sarebbe che fosse rilevato «da una coppia di anconetani». La svendita totale, con sconti dal 50 all’80%, ha preso il via venerdì 10 febbraio: «In questi giorni – riprende Papini – sono in tanti a passare per salutarmi e abbracciarmi. Qualcuno mi fa notare che con me se ne va un pezzo di storia di Ancona».

L’esercizio commerciale era stato inaugurato nel gennaio ‘77: in quell’occasione, venne persino l’attore di spaghetti western Carlo Pedersoli, per tutti Bud Spencer. All’epoca, infatti, l’ex nuotatore – la cui carriera attoriale era appena sbocciata – aveva ideato una linea di jeans per bambini e ragazzi (dai 2 ai 14 anni). Il marchio si chiamava “Bud” e venivano realizzati pure in velluto. A farli, era un’azienda di Cingoli, in provincia di Macerata, e il protagonista di ˈLo chiamavano Trinitàˈ (e di tanti altri film al fianco di Terence Hill) venne ad Ancona.

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L’attore Bud Spencer inaugurò il negozio nel 1977

Qui, Bud Spencer fu acclamato da una folla di ammiratori con cartelli alla mano. Le scritte che campeggiavano davanti il negozio avevano questo tenore: ˈBud sei forteˈ, o ˈPiedone sei grandeˈ. «Se me lo ricordo? Certo che sì – racconta Papini –. Il gennaio di quattro anni dopo, nel 1981, fu io a rilevare l’attività».

Così, dopo 45 anni Pop Corn si appresta a lasciare il mondo del commercio dorico. Un settore che, per la titolare, sta soffrendo eccome: «Il commercio dorico sta finendo, bisogna valorizzare i negozi a conduzione familiare, incentivando il ricambio generazionale, altrimenti spariranno. Corso Amendola è una zona che, negli anni, è cresciuta molto e sta continuando in questa direzione, soprattutto grazie alla iniziative che organizziamo noi esercenti».

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Poi, il pensiero agli eventi: «Ai miei colleghi che mi hanno chiesto una mano, io ho già dato la mia disponibilità anche se sarò in pensione. Sono sicura che in futuro il vero centro di Ancona diventerà questo e non corso Mazzini e corso Garibaldi, che ormai – per quanto riguarda il vestiario – vantano quasi tutte catene».

Ad influire sulla chiusura, non sono stati «né il caro bollette né l’inflazione. E neppure l’online ci ha infastidito più di tanto, perché avevamo una clientela consolidata». Ma adesso è arrivato il momento di fermarsi: «Ho vestito intere generazioni di anconetani: oggi, mi vengono a salutare i nipoti di coloro che vestivo. Sentire così tanto affetto dalla clientela è una grande soddisfazione. Dispiace chiudere, ma raggiunta una certa età bisogna capire i propri limiti e fermarsi. Insomma, devo pensare a me».

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