Ancona-Osimo

Terremoto: ok allo stato d’emergenza, stanziati 4,86 milioni di euro. Il Comitato 707: «Serve una norma ad hoc»

Il governatore annuncia che il Consiglio dei Ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per le aree colpite dal sisma del 9 novembre scorso

Immagine di repertorio

ANCONA – C’è l’ok allo stato di emergenza per il terremoto al largo della costa marchigiana. A renderlo noto è il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, tramite un post su Facebook in cui spiega che il Consiglio dei Ministri ha «deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza a seguito delle forti scosse di terremoto che lo scorso 9 novembre hanno colpito i territori di Ancona, Fano e Pesaro».

Il Governo, spiega Acquaroli, «ha stanziato 4,86 milioni di euro per l’attuazione dei primi interventi, nelle more della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento sismico. Voglio ringraziare il Presidente Giorgia Meloni e il Ministro Nello Musumeci per questo provvedimento che permetterà di dare risposte agli enti locali e alle tante famiglie sfollate».

Carlo Terracciano, sfollato dalla sua casa in via Rossini 20 ad Ancona

Soddisfazione dal Comitato 707 che raccoglie un gruppo di cittadini anconetani rimasti fuori dalle loro abitazioni dopo le scosse e tutt’ora sistemati tra parenti, amici, o hotel lontani dalla propria città. «L’aria che si respira nel Comitato 707 è di grande soddisfazione, non c’è che dire. E dopo cinque mesi, con tanti veramente allo stremo, non c’è da meravigliarsi – spiega Carlo Terracciano – . Lo stato di emergenza è stato riconosciuto. Sono stati stanziati 4,86 milioni per i primi interventi, e un sospiro di sollievo è d’obbligo».

Però, spiega, «vale la pena notare che siamo solo all’inizio, quindi piano con gli entusiasmi. È una battaglia, non la guerra. Bisogna rimettere letteralmente in piedi una ventina di edifici, bisogna sistemarne molti di più che inagibili non sono ma che hanno subito danni rilevanti, bisogna garantire agli sfollati l’autonoma sistemazione. E per tutto questo, cinque milioni non possono bastare. Bisogna per questo fare attenzione».

Secondo Terracciano, che si fa portavoce degli aderenti del Comitato «serve una norma ad hoc che equipari il terremoto del 2022 a quello del 2016, perché la difficoltà di ulteriori, ingenti, finanziamenti, che possiamo dare anche per scontata, possa essere superata con la cessione dei crediti. E magari in tempi meno che biblici. Un primo passo è stato fatto, quindi, ma è solo il primo, e ne devono seguire altri. Gratitudine a parte, bisogna fare attenzione, e bisogna restare vigili, che il dimenticatoio, a questo punto, sarebbe un disastro».

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