Pesaro, Tari chiesta a una defunta: la denuncia di Pia Perricci
Pesaro

Pesaro, Tari chiesta a una defunta: la denuncia di Pia Perricci

La referente di EvolviAmo: «In assenza di accertamento, la cifra è stata calcolata come se ci fossero sei residenti»

Le isole ecologiche

PESARO – La Tari arriva anche a una signora deceduta.

A farlo notare è Pia Perricci, referente di EvolviAmo Pesaro: «La signora Daniela (nome di fantasia) sebbene abbia abbandonato questa terra il 15 agosto 2024, per il Comune di Pesaro deve pagare la Tari per l’anno 2025. Non solo! La deve pagare come non residente. La signora Daniela era proprietaria di un immobile a Pesaro di circa 200 metri quadri. Successivamente alla sua morte giunge, presso l’abitazione della signora Daniela, un avviso Tari con la quale viene richiesto il pagamento di 631 euro per l’anno 2025 in quanto sulla base del nuovo regolamento del Comune di Pesaro per gli immobili in cui non si è residenti la Tari, la si paga in base ad un numero ipotetico di più persone calcolato sulla base dei metri quadri, e pertanto per un immobile di 200 metri quadri, la Tari viene calcolata per sei persone. L’assurdo della vicenda è proprio in questo. La signora Daniela è defunta e pertanto non è più residente nell’immobile, perché non lo può essere».

L’avvocatessa Pia Perricci

Perricci prosegue: «Il Comune di Pesaro, verificata l’assenza di residenza ha deciso di richiedere tramite MMS la Tari alla defunta, come se nell’immobile abitassero sei persone senza prima accertarsi dei motivi per i quali la signora Daniela non risultava essere più residente in loco. Un simile accertamento peraltro per un Comune è molto semplice, considerato che quando una residenza viene meno i motivi possono essere solo 3: un cambio di residenza, un decesso oppure una dichiarazione di irreperibilità. In questo caso, il Comune di Pesaro ha inteso richiedere il pagamento anziché accertarsi delle cause della non residenza.

Il Comune di Pesaro in maniera bizzarra, per le case in cui non vi è residenza ha inteso invece applicare un principio sinora alquanto sconosciuto, in base ai metri quadri dell’abitazione, si calcola un numero forfettario di individui inesistenti e si paga in base a quel numero. Se questo è il metodo per disincentivare gli affitti brevi, non lo sappiamo, ma sicuramente è un metodo per far cassa. Per il resto, è colpa della signora Daniela se si ritrova a pagare la Tari per l’anno 2025 perché prima di passare a miglior vita avrebbe dovuto avvertire il Comune».