CAMERINO- Proseguono i lavori relativi al primo Recovery Art delle Marche, che sorgerà alle “ex Casermette” a Camerino. Si tratta di un hub di recupero delle opere artistiche e culturali danneggiate dal sisma che ha colpito il Centro Italia del 2016. Al suo interno però, sarà anche possibile formare e valorizzare i ragazzi. Lo scorso ottobre, sono stati stanziati altri 3,5 milioni di euro da parte del Ministero per il completamento di questo hub. Il progetto di Recovery Art a Camerino coinvolge ben 34 fabbricati: 8 destinati al deposito dei beni, con un costo pari a 10 milioni di euro circa, i restanti 26 invece hanno funzioni sia di deposito che di didattiche ed espositivi. Servono oltre 20 milioni di euro per effettuare questi lavori.
Il Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, ieri (martedì 10 giugno), insieme ai rappresentanti dell’Agenzia del Demanio, dell’Università degli Studi di Camerino e della Soprintendenza, ha effettuato un sopralluogo sul sito delle “ex Casermette” di Camerino, collegato inoltre da remoto c’era il sindaco Roberto Lucarelli.

Il senatore Guido Castelli ha evidenziato sui suoi canali social in seguito al sopralluogo: «Con il lavoro di squadra e passione, diamo nuova vita ai territori che rinascono: i lavori procedono con ritmo serrato e vedranno i primi rilasci già entro la fine del 2025, per poi proseguire nei primi mesi del 2026». Poi ha sottolineato l’importanza relativa alla riqualificazione di questo territorio: «Un intervento strategico, sostenuto dal PNC Sisma e dal PNRR, completato grazie al supporto prezioso del Ministro Giuli, che ha reso possibile chiudere il quadro economico dell’opera. Le Casermette – ha aggiunto – non saranno solo un deposito per archivi e opere d’arte: saranno il primo Recovery Art delle Marche, un cuore pulsante di cultura e bellezza, destinato a integrarsi con gli altri progetti del cratere sismico 2016. Insieme al Presidente Francesco Acquaroli e a tutti gli stakeholder, condividiamo un sogno concreto: uno spazio vivo, con laboratori specializzati, mostre, eventi culturali, percorsi turistico-culturali. Un luogo che parli di rinascita e dia valore a tutto l’Appennino centrale. Il vero valore aggiunto sarà dato dalla collaborazione tra tutti gli stakeholder coinvolti, con l’Università di Camerino pronta a contribuire in termini di ricerca, formazione e innovazione».