Fabriano, la Polizia sequestra piante mature di papavero d'oppio
Jesi-Fabriano

Fabriano: la Polizia sequestra 37 piante mature di papavero d’oppio coltivato in un terreno

L’operazione è scaturita a seguito di alcune segnalazioni effettuate dai residenti di una frazione cittadina che hanno raccontato di uno strano andirivieni da un'area pubblica del paese

Sequestro polizia

FABRIANO – Sequestrate 37 piante mature di papavero d’oppio da parte degli agenti del commissariato di Pubblica sicurezza di Fabriano. L’operazione è scaturita a seguito di alcune segnalazioni effettuate dai residenti di una frazione cittadina che hanno raccontato di uno strano andirivieni da una area pubblica del paese. In pratica, alcuni giovani e giovanissimi, a bordo di autovetture diverse, senza soluzione di continuità, di norma nel pomeriggio, si avvicinavano a una area pubblica del paese interagendo con alcune culture non conosciute che, cresciute, avevano dato vita a strane fluorescenze. A seguito di rilievi fotografici, i poliziotti hanno accertato che si trattava di papaveri da oppio. Eradicate con accortezza, sono state repertate e un campione inviato al Gabinetto interregionale di Polizia Scientifica di Ancona per far eseguire analisi preliminari da parte del Laboratorio Chimico della Polizia scientifica di Ancona. I risultati sono stati chiari: una significativa presenza di morfina e codeina, due alcaloidi presenti nelle piante di papaver somniferum e indici della natura stupefacente delle piante.

Un momento dell’operazione

Le indagini

Alla luce di tutto ciò, le 37 piante sono state poste sotto sequestro e di quanto accaduto è stata data notizia all’Autorità Giudiziaria. Le piante, dell’altezza di oltre un metro, già presentavano un frutto vicino alla maturità quindi pronto per la incisione dalla quale si ricava il lattice (oppio) utilizzato, dopo processi di lavorazione, per la morfina e altre tipologie di stupefacenti. Adesso, l’attività investigativa si sta concentrando sull’individuazione degli autori della coltivazione. Nelle prossime ore saranno ascoltate persone che possono fornire particolari utili e controllati esercizi commerciali dove possono essere acquistate sostanze di libera vendita le quali, anche combinate tra loro, sono necessarie per la trasformazione dell’oppio in morfina e nelle altre sostanze stupefacenti derivate. I responsabili delle coltivazioni, se individuati, potrebbero rispondere del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti, reato punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni e con la multa da 2.500 euro a 10.329 euro, se riconosciuta la lieve entità.