Femminicidio Ripaberarda, al via il processo per Malavolta
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Femminicidio di Ripaberarda: può cominciare il processo per Massimo Malavolta

L'uomo è accusato di aver ammazzato di botte la moglie, Emanuela Massicci, nella loro abitazione, lo scorso 19 dicembre, quasi sei mesi fa, a Ripaberarda nell'Ascolano

Femminicidio di Ripaberarda, la casa dell'accaduto
Femminicidio di Ripaberarda, la casa dell'accaduto

ASCOLI – Novità sul femminicidio di Ripaberarda. A sei mesi dalla terribile uccisione di Emanuela Massicci, avvenuta il 19 dicembre scorso, Massimo Malavolta, marito della donna, non soffrirebbe di una patologia mentale grave. L’uomo è stato sottoposto a valutazione psicodiagnostica forense. È quanto emerge dalla relazione redatta dalla dottoressa Sara Pezzuolo. Questa ha escluso l’ipotesi di disturbi conclamati di personalità.

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Gli esami

Le risultanze emerse mostrano però la presenza di tratti disfunzionali di personalità borderline e antisociale. Ciò anche con tendenze impulsive e una componente depressiva. La perizia era stata disposta per stabilire se, al momento del delitto, l’uomo fosse capace di intendere e di volere. Oppure se le sue facoltà mentali fossero significativamente scemate. Inoltre, si dovrà valutare la sua eventuale pericolosità sociale. Oltre alla capacità di affrontare il processo in modo consapevole e la possibilità di un recupero mentale. Processo che ora potrà prendere il via.

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