Osimo, lutto nel mondo della letteratura: è morto Gilberto Severini
Ancona-Osimo

Osimo, lutto nel mondo della letteratura: si è spento Gilberto Severini

Il suo “A cosa servono gli amori infelici” è giunto finalista al Premio Strega. Cordoglio nella sua città, Osimo

Gilberto Severini
Gilberto Severini

OSIMO – Osimo e tutto il mondo della letteratura italiana è in lutto per la scomparsa di Gilberto Severini, scrittore e letterato, 84 anni, osimano (avvenuta ieri sera, 15 luglio). Ha esordito nel 1981 con la raccolta poetica “Nelle aranciate amare” e l’anno successivo la sua prima opera narrativa, il romanzo breve “Consumazioni al tavolo”. Seguono i romanzi generazionali “Sentiamoci qualche volta” del 1984, poi raccolti in “Partners”, con l’inedito “Feste perdute” nel 1988. Dello stesso anno è la raccolta di racconti “Fuoco magico”. Del 1998 è la raccolta “Quando Chicco si spoglia sorride sempre”, che riceve il premio “Arturo Loria” mentre nel 2010 “A cosa servono gli amori infelici” giunge finalista al Premio Strega dell’anno successivo. “Backstage” del 2013 è una lunga lettera dello scrittore al suo editore mentre la sua ultima fatica letteraria è il romanzo “Dilettanti” del 2018.

Il ricordo

L’assessore alla Cultura Mauro Pellegrini lo ricorda così: «È stato uno straordinario scrittore, senza dubbio uno dei più grandi nel panorama nazionale, ma come scrisse anni fa Pier Vittorio Tondelli, “lo scrittore più sottovalutato d’Italia”. Ho il ricordo nitido di quando, tanti anni fa, lessi il suo romanzo “Congedo ordinario”: da lì non ho mai più smesso di leggere Severini. Da ragazzo, quando avevo avuto la fortuna di aggregarmi alla combriccola con cui Gilberto percorreva il Corso cittadino nelle consuete passeggiate della domenica mattina, timidamente cercavo di non perdermi una sola battuta di un suo pensiero, di una sua riflessione. Perché nelle (poche e dosate) cose che diceva, c’era sempre qualcosa di terribilmente penetrante, c’era sempre una frase che ti rimaneva addosso e che lentamente apriva uno squarcio su cose ancora più grandi: di questo, ovviamente, sono capaci solo i “grandi”. Nella vita e nella sua proverbiale scrittura asciutta e essenziale, è stato sempre incatenato alla sobrietà, alla ritrosia, rifuggendo ogni autocelebrazione per la quale provava una parossistica quanto proverbiale intolleranza. Solo meno di un mese fa, contattato come Assessore alla Cultura da Linnio Accorroni per organizzare una conferenza in onore di Gilberto, apprendevo pochi giorni dopo dallo stesso Linnio che Gilberto, come sempre, aveva dato il suo cortese e garbato diniego».

La Playground libri, che ha pubblicato alcune sue opere, afferma: «Un autore che ha dato vita e forma alla nostra casa editrice con il rigore delle sue parole e dei suoi comportamenti, a partire dal 2009 con “Il praticante” fino a oggi con la nuova edizione di “A cosa servono gli amori infelici”. Odiava la retorica e le parole scritte o pronunciate a caso. La sua formula preferita era “Never complain, never explain” (Mai lamentarsi, mai spiegare)”. Per questo non aggiungiamo altro».