L’anticiclone africano che domina sull’Europa non rende rovente solo la temperatura dell’aria, ma sta causando anche un surriscaldamento del mare. Si tratta, secondo il Copernicus Marine Service, di una vera e propria ondata di calore marino che interessa il Mediterraneo. In base ai dati della temperatura superficiale del mare registrate il 22 giugno 2025 per l’Osservatorio europeo il riscaldamento più intenso è stato osservato nel bacino del Mediterraneo occidentale, compresi il Mar delle Baleari e il Mar Tirreno.
Il riscaldamento del mare interessa anche l’Adriatico e ogni anno si toccano nuovi record di temperature: a causa dell’acqua sempre più calda alcune specie marine vanno in sofferenza, altre trovano le condizioni ideali per prolificare, mentre possono diffondersi specie aliene, basti solo pensare al granchio blu che aveva monopolizzato l’attenzione mediatica nell’estate del 2024.
«In alcune zone del Mediterraneo – spiega Pierluigi Penna, ricercatore dell’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine (CNR Irbim di Ancona) – le temperature hanno superato di quasi cinque gradi rispetto alla media del periodo degli ultimi 15 anni (Golfo di Biscaglia e Stretto di Gibilterra). In Adriatico la boa del Fano Marine Center (CNR Irbim e ‘Univpm) ha superato i 28 gradi, così come quella di Senigallia (CNR Irbim)».
Stesso quadro alla stazione del porto di Ancona, presso la vasca di colmata (Autorità Portuale del Mare Adriatico Centrale) dove la temperatura del mare «ha superato i 28 gradi», spiega il ricercatore «si tratta di valori che solitamente negli ultimi anni si registrano tra fine luglio e inizio agosto, e che invece quest’anno sono stati raggiunti a fine giugno, con un mese di anticipo».
A preoccupare è il fatto che le ondate di calore si susseguono senza sosta: «Siamo sicuramente di fronte a un fenomeno anomalo – spiega – se guardiamo alla media della temperatura del mare nel mese di giugno di quest’anno risulta in linea con quella registrata nei mesi di giugno dal 2013 al 2024, ma confrontando i valori massimi quelli che abbiamo registrato in questo fine giugno sono più elevati, si tratta di valori che generalmente riscontriamo all’inizio del mese di agosto. Se non ci sarà una perturbazione potremmo superare presto i 30 gradi sotto costa con rischio aumentato per la biodiversità marina».