Ancona-Osimo

Bambino colpito da proiettile, dura presa di posizione del mondo politico e venatorio

Sulla vicenda ha espresso forte preoccupazione il consigliere regionale Gianluca Busilacchi che sta valutando la possibilità di un referendum per limitare l'attività venatoria nelle Marche. Il presidente di Federcaccia Ancona Ivo Amico invoca l'istituzione di un tesserino di abilitazione a punti

Controlli dei Carabinieri Forestali

ANCONA – Presa di posizione da parte del mondo politico e venatorio sulla vicenda del bambino osimano colpito al volto da un piombino sparato da un cacciatore (leggi l’articolo). L’incidente è accado ieri, domenica 28 ottobre ottobre. La ricostruzione della dinamica è ancora in atto, tuttavia sulla base delle prime informazioni il proiettile sarebbe rimbalzato su un muretto andando a colpire il bambino di 10 anni su viso, collo, una spalla, mano, raggiungendo anche il cranio. Subito la corsa disperata del padre verso l’ospedale Salesi nel capoluogo dorico, dove ora il bambino si trova ricoverato nel reparto di Rianimazione pediatrica.

Gianluca Busilacchi
Gianluca Busilacchi

Sulla vicenda ha espresso forte preoccupazione il consigliere regionale Gianluca Busilacchi per il susseguirsi nel paese di incidenti legati alla caccia. Busilacchi proprio qualche settimana fa aveva annunciato l’intenzione di attivarsi per limitare la caccia allo scopo di prevenire episodi come, da ultimo, quello accaduto al bambino osimano.«Come promesso alcune settimane fa sto effettuando tutti gli approfondimenti per verificare se è possibile fare un referendum marchigiano che limiti la caccia – dice – L’abolizione non è possibile a livello regionale ma alcune limitazioni, in teoria, sì. La nostra legge regionale però rimanda molto al calendario venatorio che non può essere oggetto di referendum. Insomma sto continuando a studiare la cosa perché questi incidenti aumentano sempre più, la popolazione è giustamente esasperata e non è pensabile che i diritti di pochi abbiamo il sopravvento sui diritti della maggioranza dei cittadini».

Ivo Amico

Presa di posizione anche da parte del presidente provinciale di Federcaccia Ancona e vice presidente regionale Ivo Amico che richiama gli associati al rispetto delle regole e al tempo stesso vuole evitare strumentalizzazioni della vicenda. «Viviamo su una legge vecchia che va rivista a livello nazionale – spiega Amico – e sull’enfasi di voler chiudere un’attività antropica vecchia come l’uomo, legittima e costituzionale, ci si attacca ad ogni disgraziato episodio. Da parte nostra richiamiamo da sempre i nostri iscritti alla massima attenzione e al rispetto della caccia intesa come attività normata e tanto meno non difendiamo quelli che sparano laddove non possono, ma nonostante i nostri inviti regolari alla prudenza e al rispetto delle norme purtroppo possono verificarsi casi di persone che non rispettano le regole. Io sono tra quelli che da una vita insiste affinché al susseguirsi di infrazioni, gravi o meno gravi, così come per la patente, debba essere istituito il tesserino di abilitazione alla caccia a punti: a seconda della gravità dell’infrazione, al di là delle pene previste dalla legge, dovrebbe essere sospeso o addirittura tolto il tesserino. La nostra disponibilità e responsabilità c’è tutta. Riguardo all’episodio specifico non conosco la dinamica dei fatti, ma in ogni caso noi chiediamo ai nostri associati di sparare alla distanza minima di più di 150 metri e di prestare la massima attenzione a dove si spara. La caccia non è uno sport è una passione antica, una questione antica, ma occorre osservare le regole perché si è armati e bisogna essere responsabili non solo della propria persona, ma anche dell’incolumità altrui».

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