«L’intelligenza artificiale a scuola? È più un’opportunità che un rischio». A dirlo è Riccardo Rossini, presidente regionale dell’associazione nazionale presidi (ANP). «Il progresso è sempre un’opportunità, – dice – l’importante è riconoscere e ridurre al minimo i rischi». Temuta da alcuni per il rischio che la creatività degli studenti si riduca, in realtà l’intelligenza artificiale in classe può avere una sua importante utilità, anche in chiave inclusiva.
Il preside riporta una sua esperienza diretta con la tecnologia: «Abbiamo elaborato un progetto finanziato con risorse PNRR per realizzare un software che produce una presentazione automatica di quello che dice un professore durante una lezione. L’intelligenza artificiale racchiude un’insieme di tecnologie che erano già presenti e che sono state riunite, in questo senso non c’è nulla di nuovo, la novità semmai è la velocità supersonica che impiega per eseguire un compito».

Se nella scuola primaria «occorre farne un uso misurato, perché è importante che i bambini apprendano attraverso capacità logiche e sviluppino la loro creatività, successivamente, alle scuole superiori e anche all’università l’intelligenza artificiale se ben usata può essere un ausilio didattico molto importante. Non bisogna averne paura, ma governarla – spiega – Quando è arrivata la calcolatrice, negli anni ’70, questo strumento era stato messo sotto accusa perché si pensava che avrebbe impedito di ‘imparare a far di conto’».
L’intelligenza artificiale «diminuisce i tempi di apprendimento, e consente una traduzione simultanea, questo è importante per gli studenti stranieri, specie per quelli da inserire nel mondo del lavoro». Una tecnologia che può essere estremamente utile anche per gli «studenti con problemi di apprendimento. Non bisogna demonizzare questa tecnologia, ma conoscerla».
Molti docenti temono che gli alunni utilizzino l’intelligenza artificiale per fare i compiti e che finiscano per perdere capacità e creatività, che ne pensa? «È importante farne conoscere l’uso corretto, insidie e opportunità, di questo strumento» osserva, spiegando che tra gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale più usati a scuola ci sono «gli ambienti di apprendimento virtuali e con realtà aumentata, progetti di grafica, fotografia e cinematografia».