ANCONA – I lavori per i nuovi arredi urbani di corso Garibaldi saranno completati entro dicembre, senza creare disagi durante le festività natalizie e le manifestazioni collegate. È quanto ha riferito ieri 28 luglio in aula consiliare, durante il consiglio comunale, l’assessore Stefano Tombolini, responsabile dei lavori pubblici. Rispondendo all’interrogazione presentata dal consigliere Giacomo Petrelli, l’assessore ha fornito dettagli sui tempi e le modalità per l’installazione delle nuove sedute, cestini, fioriere, impianto d’illuminazione e altri elementi destinati al restyling del corso principale, affrontando anche le questioni legate alla pulizia e al decoro urbano sollevate in un’altra interrogazione dalla consigliera Mirella Giangiacomi.
«Il primo passo è stato affidare l’incarico di fiducia all’architetto Picciafuoco – ha ricordato Tombolini – successivamente abbiamo approfondito la questione dell’illuminazione, comprendendo che questo doveva essere coordinato con l’intero piano di intervento. Per questo motivo abbiamo deciso di prevedere per corso Garibaldi elementi di arredo analoghi a quelli pianificati per piazza della Repubblica, che includono sedute, contenitori floreali e illuminazione, abbiamo affidato l’incarico a un light designer che sta ultimando il progetto esecutivo, parallelamente stiamo completando la progettazione definitiva relativa agli impianti elettrici per poter ottenere su tutto questo l’autorizzazione della soprintendenza. L’obiettivo che ci siamo dati ci ha fatto scivolare in avanti con le tempistiche. Ora vogliamo ultimare gli arredi entro la fine di quest’anno, considerando il periodo natalizio e le sue specificità».
Sul fronte finanziario Tombolini ha inoltre illustrato i costi che il Comune dovrà sostenere per i nuovi elementi di arredo, includendo le parcelle dei professionisti: «Oltre ai 16mila euro dell’architetto Picciafuoco, sono previsti altri 30mila per gli incarichi dei tecnici impiantisti e dello specialista dell’illuminazione. Il totale per un investimento di 475mila euro ripartiti in due lotti, uno per le forniture e uno per l’impiantistica». Riguardo alla questione dei graffiti e delle scritte sui palazzi, Tombolini ha precisato che «esistono delle zone per le quali l’amministrazione sta tentando di definire accordi di collaborazione con i proprietari privati, zone come i portici di piazza Cavour o la Galleria Dorica. Aree per le quali, insieme ai proprietari degli immobili, sarà necessario redigere un accordo, considerato che sono di proprietà privata a uso pubblico. Per quanto concerne le altre superfici, la difficoltà è quella di stabilire fino a dove l’amministrazione comunale può intervenire per sollecitare i cittadini a non imbrattare palazzi di proprietà privata. Anche se tali scritte – come ha concluso Tombolini – umiliano il decoro della città sul corso principale».