Nuovo taglio dei tassi di interesse sui mutui da parte della Bce, Banca Centrale Europea. Questa volta la sforbiciata è di altri 25 punti base. Una decisione, quella della Bce che renderà i mutui a tasso variabile più vantaggiosi, come anche, accendere un nuovo mutuo. Il taglio che ha ridotto i tassi dal 2,25% al 2% è l’ottavo dal giugno del 2024, quando l’inflazione ha iniziato a ridurre la sua morsa.
«La Bce si aspetta che ci sia un ribasso dell’inflazione e quindi ha ridotto i tassi di interesse – spiega l’economista dell’Univpm Mauro Gallegati -: l’effetto è positivo, non per le banche che guadagnano di meno, ma per le persone e le imprese che hanno acceso mutui e prestiti e che quindi pagheranno meno interessi». L’esperto evidenzia però il rischio che il taglio del tasso di interesse finisca per essere vanificato dai dazi americani.
«Ci aspettiamo che i prezzi americani aumentino con un possibile impatto negativo anche sulle esportazioni e importazioni Usa – spiega – : i dazi fanno aumentare i prezzi delle merci acquistate all’estero per cui i Pesi esorteranno di meno verso gli Stati Uniti e questo farà diminuire il pil». Il calo del pil, interesserà «anche l’Europa» e di conseguenza l’Italia.
«Bisognerà vedere quale dei due effetti prevarrà, se la riduzione del tasso di interesse o l’effetto dazi – osserva – ma ci aspettiamo che i dazi influiranno di più della riduzione del tasso di inflazione e quindi il pil mondiale complessivo rischia di diminuire, specie quello degli Stati Uniti e dell’Europa».
Perché? Secondo l’economista i Paesi extra Ue ed extra Usa «producono meno merci colpite dai dazi. Inoltre, prenderanno delle contromisure, come ad esempio farà la Cina che ha annunciato contro dazi e una riduzione delle importazioni dagli Stati Uniti. L’Italia – conclude . non può fare molto a seguito dell’accordo con l’Europa», per cui o c’è un’azione congiunta oppure gli stati membri non procederanno in ordine sparso.