Ancona-Osimo

Ancona, concerto senza permessi: sanzionato bar. L’assessore Marasca: «Idea incentivi per chi fa musica dal vivo»

Musica live senza licenza. Sanzionato il Bar del Porto ad Ancona. Ma l'amministrazione comunale pensa a contributi per gli organizzatori

ANCONA – Decine di persone sabato scorso (12 marzo) hanno assistito ad un concerto organizzato dai gestori del Bar del Porto. Una serata piacevole che, però, è costata alla titolare un verbale e una sanzione a titolo amministrativo di una somma compresa tra 258 euro e 1.549 euro. Gli atti sono stati trasmessi dalla Questura al Comune di Ancona che dovrà decidere l’importo. Un equivoco, si giustifica la titolare. 

Il concerto

Il programma della serata prevedeva l’esibizione di una band lungo il marciapiede proprio davanti al locale, ma senza l’allestimento di particolari strutture. «Non ho neanche montato una pedana – spiega Francesca Mabiglia, titolare del Bar del Porto – quindi credevo che bastasse pagare il permesso Siae, come ho regolarmente provveduto a fare». Ma in realtà il regolamento, su legge nazionale, prevede due tipi diversi di emissione sonora: il piccolo intrattenimento (senza bisogno di richiedere particolari permessi comunali) e il pubblico spettacolo che, invece, richiede regolare Scia. Nel primo caso non si deve, però, aggiungere nulla all’impianto audio in dotazione al locale. E proprio su questa distinzione è incappata la titolare del bar, perché il gruppo che si è esibito, seppure in assenza di palco o pedana, avrebbe comunque apportando delle piccole modifiche all’impianto. Pertanto, per garantire un corretto svolgimento dell’evento a norma di legge, sarebbe servita la licenza di pubblico spettacolo. Permesso, per altro, che può essere rilasciato dal Comune anche per via temporanea. 

La proposta

La notizia della sanzione al Bar del Porto ha portato a una sommossa sui social. I tanti clienti affezionati hanno fatto quadrato intorno all’attività che da anni propone concerti e dj set. Ma spesso anche la semplice organizzazione di piccoli spettacoli comporta spese aggiuntive non sempre sostenibili. Così l’assessore alla cultura Paolo Marasca, tra l’altro con un passato da promoter di concerti, ha avuto un’illuminazione. «Intanto bisogna reperire le risorse – precisa l’assessore – comunque l’intenzione sarebbe di sostenere economicamente i locali che propongono musica dal vivo aiutandoli a pagare i permessi necessari per lo svolgimento degli spettacoli».

Un intervento, che se venisse realmente messo in atto, non avrebbe precedenti nella storia di Ancona. «Poi, se si dovessero allentare le restrizioni previste dal protocollo anticovid, rimane un progetto dell’amministrazione comunale quello di portare nel centro città spettacoli di musica dal vivo in collegamento con i festival del territorio – continua l’assessore -. Il settore della musica dal vivo è stato uno dei più colpiti dalla pandemia, e la città ha bisogno di tornare ad essere promotrice di un certo fermento culturale». 

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