Ancona-Osimo

Incendio ex Tubimar di Ancona, analisi suolo. Marchetti: «Diossine e metalli sotto i limiti»

Il direttore generale Arpam Marche restituisce un quadro confortante sulle analisi eseguite nei terreni dove si è sviluppato il rogo lo scorso 16 settembre

I danni al capannone ex Tubimar

ANCONA – Diossine e metalli sono «abbondantemente sotto i limiti di norma». A dirlo è il direttore generale Arpam Marche, Giancarlo Marchetti dopo le ultime risultanze delle analisi condotte sui terreni di Ancona, in seguito all’incendio che ha divorato parte del capannone ex Tubimar nel porto di Ancona.

Dopo il rogo, divampato nella notte del 16 settembre, l’Arpam aveva monitorato lo stato della qualità dell’aria, analizzando in maniera capillare oltre 160 parametri inquinanti e nocivi per la salute umana, ma fortunatamente le verifiche non avevano evidenziato livelli critici.

Il direttore generale Arpam Marche, Giancarlo Marchetti

«Sul terreno le diossine sono risultate abbondantemente sotto i limiti previsti dalla norma – spiega Marchetti – tanto che abbiamo rilevato gli stessi valori abitualmente presenti sui fondi naturali dell’Appennino Umbro-Marchigiano». La norma prevede un valore pari a 10, chiarische il direttore generale Arpam, ma «siamo intorno allo 0,8 e solo vicino a Cittadella abbiamo riscontrato un valore pari ad 1,5».

Insomma valori che non destano preoccupazione. Stesso quadro anche per i metalli rilevati nei terreni. «Dopo i confortanti dati delle emissioni in atmosfera – prosegue – dove sui 160 parametri non avevamo trovato nessun superamento, anche nel suolo i parametri sono sotto i limiti» e anche «i metalli sono abbondantemente sotto i valori previsti dalla normativa».
Ora restano da conoscere gli esiti delle rilevazioni condotte dal Servizio Salute sulle verdure a foglia larga coltivate nei terreni dell’anconetano.

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