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Ancona, paura al porto. Boato e fiamme nella notte – VIDEO

Le esplosioni poco dopo la mezzanotte. Una densa colonna di fuoco si è alzata verso il cielo. Sul posto Vigili del Fuoco e forze dell'ordine. Fuori anche il nucleo operativo della Capitaneria di Porto

L'incendio al porto di Ancona

ANCONA – Paura nella notte. Al Porto di Ancona brucia un magazzino della Darsena Marche. Si tratta del capannone ex Tubimar. Le esplosioni sono avvenute in rapida successione poco dopo la mezzanotte e mezza, quando si sono uditi una serie di boati e una densa colonna di fuoco si è alzata verso il cielo, visibile da diverse zone dell’anconetano. L’incendio, di vaste proporzioni è sotto controllo, anche se i Vigili del Fuoco, arrivati dal Comando di Ancona, insieme ai rinforzi provenienti dall’Aeroporto (3 autobotti), da Macerata e da Pesaro, stanno lavorando alacremente dallo scoppio dell’incendio per domare alcuni roghi rimasti.

Nella notte sono usciti anche gli uomini del nucleo operativo intervento portuale della Capitaneria di Porto di Ancona. Sul posto i poliziotti della Questura di Ancona e i Carabinieri del Comando di Ancona, gli operatori Arpam e Asur e il 118. Dodici le squadre delle fiamme rosse che hanno lavorato senza sosta tutta la notte, riuscendo già intorno alle 3 a circoscrivere le fiamme.

All’interno del capannone, dovrebbe esserci stato un deposito di vernici, solventi e vetroresina, che con le fiamme hanno generato una nube di cui si sta vagliando l’eventuale tossicitòà, per questo l’Arpam ha eseguito una serie di rilevazioni per stabilire la qualità dell’aria. La struttura avrebbe dovuto essere riconvertita in Posto di Controllo frontaliero sanitario, il progetto è stato presentato a fine luglio dall’Autorità di Sistema Portuale.

Nella notte le fiamme si sono diffuse velocemente, ma fortunatamente non hanno interessato il vicino deposito di metano, lo stabilimento della So, che produce ossigeno ospedaliero, e uno stabilimento per il congelamento del pesce, dove lavoravano alcuni persone che sono riuscite a mettersi in salvo. Nel rogo è andata distrutta l’imbarcazione dell’armatrice Claudia Rossi. L’incendio ha provocato l’esplosione di alcune bombole (forse di acetilene), provocando quegli scoppi che hanno fatto sobbalzare nella notte gli abitanti della zona centrale di Ancona. Non si segnalano feriti.

Il centro città è ancora invaso dal fumo visibile da diversi chilometri e il Comune di Ancona invita a tenere le finestre chiuse e a limitare gli spostamenti non necessari. In via precauzionale sono state chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, le università e gli impianti sportivi all’aperto, in attesa delle analisi e delle indicazioni delle autorità sanitarie, dell’Arpam e degli esiti dei sopralluoghi dei vigili del fuoco. Chiusi anche i parchi cittadini. La colonna di fumo è visibile anche a Sirolo e Numana e l’odore acre e pungente del fumo si percepisce nell’area del Conero. Chiuse le scuole anche a Falconara.

Slittate di un paio di ore le udienze al Tribunale di Ancona, inclusa quella relativa al processo davanti alla corte d’assise d’appello nei confronti di Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver ucciso Pamela Mastropietro, ma riprenderanno alle 11,30. Al Tar per ora è tutto regolare. Questa mattina in Prefettura un vertice con il Prefetto di Ancona Antonio D’Acunto, le forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco, la Protezione civile regionale e del Comune di Ancona. Le cause sono ancora in fase di accertamento.

Il rogo al Porto di Ancona

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