Cultura

Jesi a Muso Duro

Sulle note di Pierangelo Bertoli, 33 artisti locali hanno acceso i riflettori sulla vivace scena musicale della città. A fare da sfondo, le eccellenze architettoniche e paesaggistiche. Il video su Facebook e You Tube

JESI – «Canterò le mie canzoni per la strada ed affronterò la vita a muso duro. Un guerriero senza patria e senza spada, con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro». Parole e musica di Pierangelo Bertoli, l’artigiano della canzone – come lui stesso amava definirsi – che tanto ha donato alla produzione d’autore italiana. Un cantastorie militante che 33 artisti della città hanno voluto omaggiare a modo loro, fra vicoli, piazze, parchi, palazzi, teatri ed altri suggestivi scorci urbani. “Jesi a muso duro”: questo è il titolo del bel videoclip realizzato dai musicisti locali, su impulso di Marco Gigli e Mauro Gozzi, per ricordare Bertoli e soprattutto promuovere la variegata, e quantomai viva, scena musicale jesina.

Un progetto, concretizzato grazie ad alcuni professionisti del settore (Pinkhouse Studio, Francesco Sardella, Perla Sardella, Aglaja photo&video), che è stato sostenuto e patrocinato dal Comune, e a cui hanno preso parte – in rigoroso ordine d’apparizione – gli artisti Marco Gigli, Mauro Gozzi, Matteo Stronati, Leonardo Bolognini, Simone Grassi, Saverio Santoni, Luca “Ciatta” Ciattaglia, Claudia Cingolani, Mario Barchiesi, Marco Marani, Luca Mancini, Claudio Bevilacqua, Davide Battenti, Marco Tarantelli, Gastone Pietrucci, Riccardo Bottegal, Alessandro Piccioni, Michele Bramucci, Andrea Accoroni, David Uncini, Max Pirani, Marino Carotti, Giuliano Pietroni, Valeriano Ulissi, Federico Zannini, Carlo Bolognini, Riccardo Copparoni, Giovanni Zannini, Piergiorgio Memè, Mario Sardella, Giovanni Filosa, Antonangelo Giudice e il coro voci bianche Gaspare Spontini diretto da Silvia Moretti.

«Questa idea è nata diversi anni fa – racconta Marco Gigli – Ma solo con il passare del tempo, l’evolversi della tecnologia e l’avvento dei social networks si sono create le condizioni e le opportunità per metterla in pratica, essendo comunque piuttosto complessa in termini di realizzazione. Ci siamo rivolti ad esperti video e audio ed abbiamo radunato gli artisti. Il nostro intento era quello di far emergere la vivacità della scena culturale cittadina, composta da validissimi musicisti e artisti, e contestualmente mostrare le eccellenze architettoniche e paesaggistiche della nostra città. La scelta del pezzo di Bertoli, che parla proprio della vita del musicista e del legame indissolubile con la strada, è stata quindi automatica.

Questo video, visibile sul canale  e sulla pagina Facebook “jesiamusoduro” (oltre 43 mila visualizzazioni), può anche fungere da biglietto da visita turistico-culturale. Il riscontro è stato assolutamente positivo, il progetto è notevolmente piaciuto e c’è già chi ci chiede di valutare un secondo capitolo, non necessariamente con le medesime modalità. Vedremo».

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