Pesaro

Pesaro, torri a Muraglia. Biancani e Nobili: «L’amministrazione ha le mani legate»

Sindaco e assessore: «Parliamo di una capacità edificatoria prevista da oltre 20 anni e nata per trasformare l’area da industriale a residenziale

Il sindaco di Pesaro Andrea Biancani 
Il sindaco di Pesaro Andrea Biancani 

PESARO – Sulle ipotetiche due torri a Muraglia, previste dal Piano Regolatore nell’area della fabbrica “Carloni”, fanno chiarezza il sindaco di Pesaro Andrea Biancani e l’assessore all’Urbanistica ed Edilizia Privata, Andrea Nobili.

«Nessun conflitto ma solo una maggiore precisione su quanto è emerso in questi giorni sulla stampa locale – puntualizzano Biancani e Nobili -. Prima di tutto va capito il ruolo delle diverse figure e, in modo prioritario, la funzione del vecchio Piano Regolatore risalente al 2001. Quindi, legato ad esigenze di oltre 20 anni fa e non più attuali».

Sul progetto delle due torri «attualmente siamo ancora in una fase iniziale, abbiamo quindi votato in Giunta una delibera che ha avviato le procedure di mitigazione e riprende le norme del Piano Regolatore, con una capacità edificatoria – definita da oltre 20 anni – di circa 7.700 mq per un numero massimo di 12 piani e 38.5 metri di altezza (per palazzo)». Ora la delibera andrà al vaglio dell’Autorità di Bacino che verificherà la fattibilità e conformità del progetto rispetto al rischio idraulico.

«La delibera non poteva essere votata altrimenti, poiché è proprio la trasformazione dell’immobile da capannone industriale a residenze, in linea con il Prg del 2001, che consente ai proprietari una capacità edificatoria tale. Come amministrazione comunale siamo costretti a seguire quanto definito dal Piano Regolatore e, di conseguenza, qualsiasi altra azione non sarebbe percorribile se non condivisa prima con gli stessi proprietari», precisano Biancani e Nobili.

Stessa cosa anche per quanto riguarda il trasferimento dei nuovi palazzi in un’area differente, ipotizzato da molti: «Non può prescindere dalla volontà primaria dei proprietari. Il Comune, in questo caso, può farsi solo promotore di un dialogo che porti al convincimento di un differente destino per quella zona. Dialogo che provvederemo a instaurare con i privati ma non sarà mai vincolante ai fini della realizzazione del progetto», chiariscono.

Il comparto urbanistico prevede sia aree che diventeranno pubbliche lungo il torrente del genica – con la presenza di verde per oltre 38.000 mq, una piazza, dei percorsi ciclabili e oltre un centinaio di parcheggi a raso -, sia un’area privata nel quale potrebbero essere costruiti due palazzi (sviluppati in altezza per evitare il consumo di suolo), assieme a dei parcheggi privati per i condomini.

«Anche nello spazio pubblico sono previste le proposte di mitigazione del rischio idraulico, con la presenza di un’ampia area di possibile espansione delle acque eventualmente esondate in caso di eventi di piena (area destinata a verde e ciclabili), e la realizzazione di una vasca di laminazione realizzata in continuità a quella eseguita a monte da Società Autostrade». Il progetto, inoltre, prevede una diminuzione della reale superficie effettivamente occupata dalla fabbrica, ora di 8.490 mq, che verrà sostituita da una di circa 7.690 mq, occupata dagli edifici e dalle strutture a quota superiore a quella di possibili allagamenti.

«Per quanto riguarda il Consumo di suolo Zero, invece, il discorso è totalmente differente da quello emerso nel dibattito pubblico – continua Biancani e Nobili -. C’è un equivoco di partenza: i non addetti ai lavori, o chi volutamente lancia dei messaggi sbagliati, continuano a dire che il Consumo di suolo Zero è riferito alla situazione di utilizzo attuale dei terreni, mentre, in realtà, ci sono numerose aree utilizzate per l’agricoltura che, invece, dal punto di vista urbanistico, sono edificabili secondo il Piano Regolatore vigente. L’applicazione del principio di Consumo di suolo Zero vale solo per le aree già destinate dal Prg a zone agricole, che non possono essere trasformate in aree edificabili se non attraverso varianti urbanistiche sostanziali».

Poi un passaggio sul nuovo Piano Urbanistico Generale della città: «L’amministrazione comunale si è aggiudicata un bando da 300mila euro – a cui verranno aggiunti ulteriori 150mila euro – per la realizzazione del PUG della città. L’obiettivo è di verificare tutte le capacità edificatorie previste dal Piano Regolatore da oltre 20 anni, consapevoli che è cambiata la sensibilità dei cittadini e della stessa amministrazione, rivedendo e riducendo le previsioni precedenti. Senza questa importante azione, non avremmo potuto nemmeno pensare ad un nuovo sviluppo della città che ha, come obiettivo principale, la riqualificazione urbana e le trasformazioni delle aree già costruite», concludono Biancani e Nobili.