PESARO – Non solo le torri, ma anche l’ospedale, il comitato “Muraglia Affoga” in occasione della Consulta per la Sostenibilità del Comune di Pesaro, ha presentato delle richieste in Comune. «Stop alle due palazzine e un tavolo tecnico per ripensare il sito dell’ospedale di Muraglia».
Il comitato è nato qualche mese fa in relazione alla previsione urbanistica di due torri al posto dell’ex fabbrica Carloni.
«Ci sono gravi criticità legate ai progetti urbanistici previsti per il quartiere di Muraglia. Chiediamo con urgenza un cambio di rotta che ponga al centro la sicurezza idrogeologica, la qualità della vita e la partecipazione democratica».
L’obiettivo è spostare il potenziale edificativo in zone più sicure, destinando «l’area a verde pubblico e servizi, con un campo sportivo che funga anche da cassa di espansione temporanea per mitigare il rischio esondazioni». Ma c’è anche il tema ospedale di Muraglia con le demolizioni che dovrebbero arrivare entro l’estate. Ma il comitato cerca di spingere ad un ripensamento di quel sito. In quanto «incompatibile, se non con grosse ed inutili forzature, con la costruzione di un’opera strategica come un ospedale, a causa di rischio idrogeologico elevato, frane storiche, falda acquifera superficiale, zona confinante con l’area a massimo rischio idrogeologico». Tra le criticità segnalate dal comitato la viabilità non adatta, le dimensioni dell’area inadeguate, e l’abbattimento di circa 150 alberi. «Durante la Consulta – riferisce il comitato – mentre il consigliere e presidente della Commissione Ambiente del Comune di Pesaro Lorenzo Lugli ha dimostrato apertura al dialogo, e per questo lo ringraziamo, l’Assessora all’Ambiente Maria Rosa Conti invece ha definito il nostro intervento “politico” e “non di competenza ambientale”. Purtroppo quindi, nonostante gli inviti al dialogo, non abbiamo ricevuto nessuna risposta nel merito degli argomenti posti da parte dell’assessora».
Infine l’appello al dialogo: «Il Comitato Muraglia Affoga non è contro lo sviluppo, ma contro scelte che mettono a repentaglio il territorio. Invitiamo tutti i rappresentanti dell’amministrazione a confrontarsi seriamente con le nostre proposte. Muraglia può diventare un esempio di rigenerazione sostenibile, ma serve coraggio per abbandonare progetti non compatibili con il contesto sociale e territoriale».