PESARO – Maxi retata al parco Miralfiore, arrivano le condanne. Per 12 pusher la somma complessiva è di 32 anni di pena.
Il fatto risale al novembre 2022 quando gli agenti della Questura diedero il all’operazione “Cento Fiori”.
Furono eseguite 19 misure di custodia cautelare nei confronti di 18 nigeriani e una donna haitiana. Un’ordinanza da 1200 pagine per documentare decine e decine di episodi di spaccio. Ma anche rapine e storie di controllo del territorio.
Dalle indagini dei poliziotti della Squadra Mobile è emerso che gli stranieri, tra i 20 e i 35 anni si sarebbero resi responsabili, nei due anni contestati, di almeno 500 episodi di cessione di stupefacenti, consumati essenzialmente all’interno del parco Miralfiore di Pesaro. Una attività che in due anni ha portato a 500 identificazioni, 6 arresti, 26 denunce a piede libero e 37 misure di prevenzione.
Le pagine di indagini parlavano di almeno 30/40 clienti al giorno in cerca di cocaina ed eroina, oltre all’hashish. Tutti attratti da prezzi concorrenziali: 40 euro per un “mezzino”. Una consumatrice aveva confessato ai poliziotti. «E dove la trovi la coca a così poco?». Ecco perché Pesaro era un fulcro del consumo. Cessioni continue, con un giro da 800 euro per ogni pusher al giorno. Si è parlato di oltre 10 mila euro al giorno complessivi. Soldi che poi sarebbero finiti con money transfer in Nigeria da parenti e familiari. Il sistema per convogliare la droga era quello di ingerire gli ovuli termosigillati per poi espellerli e confezionarli al parco.
Gli imputati sono profughi, alcuni erano in attesa di ottenere il permesso come rifugiati per motivi politici. Due di loro lavorano come operai, uno ritenuto tra i punti di riferimento del gruppo, 24enne, ha aperto un negozio. Vestiti griffati, avrebbe coordinato le cessioni. Ha patteggiato 3 anni e 6 mesi e 20 mila euro di multa. E’ tornato libero, ma dovrà affrontare un processo davanti al collegio per una rapina di cellulari.
Condanne che arrivano anche a 5 anni per chi aveva commesso una rapina. In totale 12 pusher, tra patteggiamenti e riti abbreviati hanno rimediato oltre 32 anni di condanne complessive. Mentre 7 spacciatori sono stati rinviati a giudizio davanti al giudice monocratico. Alcuni sono irreperibili.