Jesi, perseguita l'assistente sociale: nei guai 25enne
Jesi-Fabriano

Jesi, perseguita l’assistente sociale: nei guai 25enne ma è irreperibile

Stalking verso l'assistente sociale. Il giovane, ad oggi, risulta irreperibile e viene ricercato su tutto il territorio nazionale

JESI – Stalking verso l’assistente sociale di una onlus: indagato in stato di libertà un 25enne non comunitario per il reato di atti persecutori aggravati dall’uso di strumenti telematici. Il giovane però è irreperibile.

Il fatto
Nei giorni scorsi la polizia di Jesi, su ordine della locale A.G., ha proceduto alla conclusione delle indagini preliminari nei confronti di un 25enne extracomunitario abitante a Jesi che, con ripetute ed univoche condotte, aveva posto in essere azioni persecutorie nei confronti di un’assistente sociale in servizio presso una onlus cittadina
costringendo la cooperativa stessa, al fine di tutelare la collaboratrice, ad operare alcune sostanziali modifiche delle modalità di svolgimento delle loro attività sociali.

L’indagine scaturiva dalla segnalazione del presidente della onlus alla Autorità Giudiziaria di un assistito, già seguito dalla sua associazione, che da molti giorni contattava telefonicamente la struttura con eloqui confusi e minacciosi richiedendo ossessivamente, di poter incontrare una giovane assistente sociale lì in servizio, ritenuta responsabile della perdita del diritto all’ottenimento del titolo di soggiorno sul territorio nazionale.

Gli accertamenti svolti dai poliziotti jesini consentivano di riscontrare le dichiarazioni di denuncia accertando che il soggetto, nonostante fosse stato rassicurato in più modi dalla onlus circa la regolarità delle procedure e messo nelle condizioni di seguire percorsi amministrativi per il riconoscimento dei motivi da lui ritenuti legittimanti, contattava a più riprese il telefono dell’associazione. Il giovane quindi si ostinava nell’intenzione di confrontarsi di
persona con l’assistente sociale che lo aveva seguito nel suo percorso di inserimento e talvolta, riuscendo nella interlocuzione telefonica, minacciandola.

L’uomo, inoltre, si presentava negli uffici della onlus rendendosi autore di condotte moleste che trasferiva anche presso realtà commerciali limitrofe e determinando, in diversi casi, richieste di intervento alle Forze dell’Ordine.

I collaboratori della cooperativa onlus, ascoltati dagli agenti circa i fatti, riferivano che per timore delle imprevedibili incursioni del giovane avevano anche variato le modalità di organizzazione del lavoro: ciò aveva reso il molestatore ancora più aggressivo nelle modalità persecutorie.

Il giovane, ad oggi, risulta irreperibile e viene ricercato, per le procedure giudiziarie, su tutto il territorio nazionale. Quando rintracciato, verrà informato dell’imputazione a suo carico: nel contempo sono state avviate le attività amministrative per la verifica della sussistenza dei presupposti per l’espulsione.

Si precisa che la persona sottoposta ad indagini è presunta innocente sino a sentenza di
condanna.