FABRIANO – Ferisce con un coltello all’addome la figlia al culmine di una litigata. Un profondo taglio che ha interessato l’intestino. È accaduto a Fabriano e i protagonisti dell’incredibile vicenda sono una madre 45enne, arrestata per lesioni personali, e la figlia 17enne.
Un raptus, questa la spiegazione che riferiscono i carabinieri della Compagnia di Fabriano a seguito di quanto accaduto poco prima della mezzanotte di ieri, 26 dicembre. Madre single e tre figli vivono nel centro storico della città.
Ieri sera, fra la madre e la secondogenita 17enne è iniziata una discussione che, via via, ha assunto toni sempre più accesi. Pare che la figlia, infatti, avrebbe voluto uscire a quell’ora tarda da casa per raggiungere il proprio fidanzato maggiorenne.
La madre, invece, non era d’accordo. Non voleva, cioè, che la figlia uscisse a quell’ora per trascorrere fuori casa ancora qualche ora. Dalle vicendevoli accuse verbali, si è passati a toni sempre più accesi. Accuse reciproche che non lasciavano preludere ad altro.
E, invece, all’improvviso – secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Fabriano prontamente intervenuti – la madre 45enne ha afferrato un coltello da cucina che era sul tavolo. E si è avventata contro la figlia, ferendola all’addome. Un taglio profondo.
Accortasi di quanto fatto, sembra che sia stata la stessa madre a chiamare i soccorsi. Sul posto si è precipitata un’ambulanza del 118 dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. I sanitari hanno prestato le prime cure a casa della famiglia. Quindi, per ulteriori accertamenti, è stato disposto il trasporto in direzione del Pronto soccorso del presidio ospedaliero cittadino.
Qui, i medici hanno effettuato una serie di controlli strumentali dai quali si è evinta la profondità del taglio che, pare, abbia sfiorato addirittura l’intestino. La minorenne è stata ricoverata in prognosi riservata, ma non sembra essere in pericolo di vita.
I carabinieri, dopo aver ricostruito la vicenda, hanno provveduto all’arresto della madre con l’accusa di lesioni personali e l’hanno condotta nel carcere femminile di Pesaro.
