ANCONA – Completato l’intervento di despolettamento dell’ordigno in zona portuale che sarà fatto brillare. La viabilità è tornata regolare fuori dalla zona portuale. Le persone possono tornare nelle loro casa. Così l’amministrazione comunale dorica intorno alle 10 di questa mattina, domenica 9 febbraio. Come da programma. Nei giorni scorsi infatti l’area portuale interessata, quella dell’Arco Clementino, era stata definita “zona rossa” di sicurezza per un raggio di 468 metri dal punto di ritrovamento. Le abitazioni evacuate e l’accesso all’area interdetto.
Il ritrovamento del residuo bellico risale al 20 gennaio scorso. Il Reggimento Genio Ferrovieri dell’Esercito italiano aveva costruito una struttura di contenimento grazie alla quale è stato possibile ridurre l’area di evacuazione limitando il disagio alla popolazione, in occasione delle operazioni di disinnesco del residuato bellico.

Il residuato bellico pesava circa 240 kg di cui 128 kg di tritolo ed era risalente al secondo conflitto mondiale. Per il coordinamento delle operazioni di bonifica si è costituito, in Prefettura, il Centro
Coordinamento Soccorsi (CCS), presieduto dal prefetto Maurizio Valiante.
I Genieri dell’Esercito, dopo aver messo in sicurezza nei giorni scorsi l’area di ritrovamento
dell’ordigno realizzando anche degli interventi di mitigazione di un’eventuale detonazione
accidentale per ridurne il raggio e contenere il rischio, hanno effettuato le operazioni di
disinnesco con la massima perizia ed in tempi rapidi provvedendo poi a consegnare l’ordigno,
terminate le operazioni di neutralizzazione, agli operatori del Gruppo Operativo
Subacquei (Gos) del Comsubin (Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare).
L’ordigno è stato immediatamente trasferito in acqua, con idonee tecniche di imbracatura, per
effettuare le operazioni di brillamento a mare, a cura dei Palombari della Marina militare, i
quali lo hanno trasportato nel luogo sicuro, individuato preventivamente dalla Capitaneria di
Porto sito a circa 7 miglia, assistiti da uomini e mezzi della Guardia Costiera e del Roan
della Guardia di Finanza e da personale medico della Marina militare, dove è avvenuto
il brillamento che non hanno fatto registrare alcuna criticità.