ANCONA – Finalmente la svolta. L’ex hotel e ristorante Roma & Pace andrà all’imprenditore e pluricampione di vela Alberto Rossi. Dopo anni di tira e molla, di continue ricerche di soluzioni, sembra che questa ferita aperta nel centro di Ancona possa sanarsi grazie all’investimento dell’imprenditore anconetano che già ha fatto concreti interventi di riqualificazione urbana, anche con lo scopo di far rivivere particolari edifici o zone della città. Si pensi alla nuova sede di Adria Ferries in via Thaon de Revel oppure al progetto Eagle nell’area dell’ex stabilimento Bunge, al porto. Adesso l’edificio che per una vita ha ospitato l’ex hotel e ristorante Roma & Pace, tra corso Stamira e via Leopardi, in pieno centro anconetano, chiuso da tredici anni, anni in cui l’edificio, di complessivi 4mila metri quadrati circa, ha progressivamente perso appeal per lo stato di abbandono in cui versava. Dopo diversi tentativi di acquisto, tra cui negli anni passati anche quello di Maurizio Sonnino, titolare della Capannina di Portonovo, ecco l’occasione sfruttata da Alberto Rossi, che martedì scorso ha messo la firma sul preliminare che lo porterà presto a chiudere la trattativa per diventare il nuovo proprietario dello storico immobile.
Un’operazione che si inserisce in un momento di complessivo rinnovamento che sta vivendo il centro di Ancona: a un centinaio di metri, infatti, anche l’ex Casa del Mutilato si sta trasformando in hotel a cinque stelle, grazie all’intuizione e all’investimento di Eugenio Gallo di Gest Group. Nel contempo l’amministrazione comunale sta effettuando il restyling di piazza della Repubblica e presto provvederà ai nuovi arredi di corso Garibaldi. Un centro che nonostante le difficoltà del commercio – condivise peraltro con altri centri storici – sta cercando di recuperare il terreno perso e di rinnovare il proprio appeal anche grazie a interventi di privati come, appunto, quello di Alberto Rossi. La sua offerta, stavolta, ha messo d’accordo ben 38 persone o soggetti che risultano proprietari di quell’immobile. Rossi, però, non avrebbe ancora deciso se mantenere l’attuale destinazione d’uso per tutti i 4mila metri quadrati, o se invece destinare una parte dell’edificio a usi commerciali. Intanto, come ha dichiarato, farà tutto il possibile perché il prossimo cantiere – si parla di un paio d’anni per la completa ristrutturazione dell’edificio – sia il meno invasivo possibile per gli anconetani e per le strutture commerciali della zona.