Ancona-Osimo

Ancona al centrodestra, le reazioni in consiglio regionale

Nei corridoi di Palazzo Leopardi, dove si svolge la seduta del consiglio regionale, si analizza il risultato del ballottaggio

Palazzo Leopardi sede del Consiglio regionale

ANCONA – All’indomani dell’elezione di Daniele Silvetti a sindaco di Ancona, sostenuto da una coalizione di centrodestra e liste civiche, nei corridoi di Palazzo Leopardi, dove si svolge oggi, martedì 30 maggio, la seduta del consiglio regionale, si analizza il risultato del ballottaggio delle elezioni amministrative. Un esito che sancisce una svolta epocale nel comune capoluogo di regione, amministrato per 31 anni dal centrosinistra. Tra vittoriosi e chi si lecca le ‘ferite’, il post voto è l’argomento del giorno.

«Storica vittoria ad Ancona – commenta il capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli – anche frutto del buon governo della Giunta di centrodestra guidata da Francesco Acquaroli, a trazione Fratelli d’Italia. È innegabile questo messaggio che dovrebbe far riflettere, in primis, l’opposizione di sinistra, a partire dalla segretaria regionale Bomprezzi, passando per il gruppo regionale, che paventano rischi democratici inesistenti, come dimostrano ampiamenti i fatti. È inutile continuare a fare opposizione cercando solo spazi sui mezzi di informazione» senza «proporre visioni diverse e alternative, ma solo indicando argomentazioni strumentali. I marchigiani lo hanno capito bene e lo hanno bocciato, sonoramente, ancora una volta – aggiunge – . Detto ciò, non posso che essere soddisfatto per l’ennesimo obiettivo centrato. Non si tratta di un trofeo, come hanno cercato di far passare da sinistra, ma da un riconoscere ad Ancona un ruolo nuovo, una rinascita dalla risacca in cui l’ha confinata l’amministrazione Mancinelli e il Pd con una segretaria regionale che non trova meglio da dire che parlare di cartelli elettorali, senza un mea culpa chiaro. Da parte nostra continueremo a porre temi, concretezza, visione politica, strategia chiara e a perseguire obiettivi nell’esclusivo interesse dei marchigiani. Lasciamo alla Sinistra, anche del presunto nuovo corso che utilizza strumenti del vecchio, il gridare “al lupo, al lupo”. Bravo Daniele Silvetti e tutta la coalizione – conclude – per aver interpretato al meglio il desiderio di giusto e sacrosanto cambiamento degli anconetani».

«Fratelli d’Italia trainante – commenta il consigliere regionale di Fdi Marco Ausili – perché esprime personalità con competenze radicate sul territorio ed esperienza politica, per lo stesso motivo Fratelli d’Italia darà un contributo importante alla giunta e all’intero governo cittadino». «Un risultato importante – aggiunge Ausili – soprattutto dell’intera coalizione e di Daniele Silvetti sindaco, un risultato al quale guardiamo con serietà, con voglia di impegnarci per fare bene, puntando in alto, rimanendo con i piedi per terra». Ve lo aspettavate? «Era nell’aria la voglia e il desiderio di cambiamento – spiega – 30 anni di stessa classe dirigente in cui il potere talvolta veniva ereditato di padre in figlio, aveva finito per asfissiare le potenzialità di questa città: l’alternanza politica farà bene».

«Il risultato di Ancona è un risultato importante, non solo per Ancona, ma per tutta la Regione Marche – dice il capogruppo in Consiglio regionale della Lega, Renzo Marinelli – . Ancona è il nostro capoluogo di regione» e «poter fare una filiera con Regione e Governo nazionale è un bene per tutti, perché le infrastrutture maggiori, porto, aeroporto e interporto le abbiamo tutte ad Ancona» quindi «poter crescere e lavorare in sintonia sicuramente ci darà dei vantaggi

Una svolta «che si percepiva perché ultimamente forse ad Ancona è mancato quello slancio e quell’ottimismo di guardare al futuro, cosa che i cittadini e coloro che sono andati a votare hanno percepito nel gruppo che poi sta guidando la Regione Marche». Secondo il capogruppo della Lega «è stato fondamentale e importante anche il lavoro che si sta facendo in Regione, un lavoro nel quale tutti i partiti, tutti, stiamo lavorando in sintonia». «Quello che ha fatto la differenza – spiega – è proprio la compattezza del Consiglio regionale che ha indotto i cittadini anconetani a dare fiducia a questo gruppo sperando che si possa lavorare bene anche per il capoluogo».

La capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia, Jessica Marcozzi parla di «vittoria importante dopo 31 anni di sinistra, il centrodestra è riuscito compatto ad andare al governo del capoluogo di regione. È una persona straordinaria – aggiunge – abbiamo creduto sempre in lui e lo dimostra il fatto che la campagna elettorale è partita proprio con i tre leader qui in Ancona e abbiamo visto subito il valore di Silvetti» già consigliere regionale «quando è diventato presidente del Parco del Conero, perché ha avuto subito una visione, non quella politica ferma, statica, avere visione significa essere un politico navigato ma non solo, conoscere la città e cambiare volto a questa città». «Credo che abbia molto influenzato il governo regionale – aggiunge – perché il presidente ha lavorato bene in questi anni e lo stesso Silvetti come presidente del Parco del Conero, per noi è stato un onore avere Silvetti come candidato sindaco».

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Maurizio Mangialardi, parla di «sconfitta inequivocabile, legata ad un vento di destra e a una serie di errori che sono oggettivamente stati commessi, «dalle alleanze ai messaggi che dovevano essere dati tra il primo e il secondo turno, che non sono arrivati: non abbiamo motivato quell’elettorato che poteva essere vicino a noi e che invece non ha trovato una risposta adeguata. Se Silvetti prende mille voti in più li prende da tutto il popolo della sinistra, tutto, perché i numeri parlano, vuol dire che c’è stato qualcosa che nel messaggio che è passato non ha colto evidentemente quello che serviva». Per il dem «bisogna ripartire da un partito che trovi una unità vera, interna, e cerchi di avanzare proposte tali da coinvolgere anche il resto del centrosinistra, cosa che ad Ancona non è accaduto».

«Molto probabilmente – aggiunge – la proposta per Ancona doveva essere più sfidante e di maggior innovazione, quello che chiedevano i cittadini», ma «non c’è stato, questo ormai è acqua passata». «Il Partito Democratico deve ricostruire un proprio percorso per farsi trovare pronto a tutte le sfide che ci sono davanti, la democrazia è questo» spiega e entrando nel merito dell’opposizione che i dem faranno nel capoluogo aggiunge: «Spero una opposizione che serva, ferma sui temi e se accade come in Regione, ce ne offrono tante perché tra le promesse elettorali e poi le traduzioni in fatti il delta è molto importante, quindi ci sono tante, tante occasioni di farlo non in maniera strumentale, ma in maniera molto seria».

Parla di «sconfitta che fa male e dispiace» il consigliere regionale del Pd Antonio Mastovincenzo «voglio ringraziare Ida Simonella per il grande impegno e la grande competenza che ha speso per questa elezione e tutti i candidati che si sono spesi con passione e impegno, dopodiché è evidente che bisognerà analizzare il perché di questa sconfitta e credo che un dato su cui riflettere è che evidentemente le alleanze devono essere le più ampie possibili perché alleanze di centrosinistra limitate, evidentemente, non solo ad Ancona, ma anche in altre parti d’Italia non portano a risultati positivi». Sentito se sulla sconfitta di Simonella abbiano inciso correnti interne al Pd risponde «credo che questo fronte fosse fuori dal Partito Democratico. Il Partito Democratico – dice – si è battuto tutto unito per sostenere Ida Simonella è evidente che c’è stato un fronte a sinistra che probabilmente non ha sostenuto poi alla fine Ida Simonella, a mio parere sbagliando. Evidentemente hanno pesato divisioni del passato».

«Credo che con questo fronte per il futuro, tutti coloro che non facevano parte dell’alleanza, bisognerà dialogare, perché da qui in avanti, sia l’opposizione in consiglio comunale e fuori, sia per creare le condizioni per una nuova prospettiva fra cinque anni, dovremmo dialogare con tutti». In vista delle elezioni amministrative del 2024 che si svolgeranno, tra gli altri, a Pesaro, Fano e Osimo «credo che sia una partita a parte – osserva Mastrovincenzo – In politica da anno ad anno cambiano scenari completamente. Credo che Pesaro sia una realtà differente e che questi dodici mesi ci servano come Pd e come centrosinistra per riflettere su eventuali errori che sono stati sicuramente fatti e su nuove alleanze per il futuro».

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