Jesi-Fabriano

Liquami sul fiume Esino, sequestrata area per inquinamento ambientale

Informata la Procura che ha aperto un fascicolo. Ad accorgersi dello scarico, per lo più letame, proveniente da una azienda di allevamento di bestiame, nello jesino, è stata la Polizia Provinciale. Denunciato il titolare, un 50enne. Lo sversamento calcolato è 5mila metri cubi

Il fiume Esino marrone
Il fiume Esino marrone

JESI – Il fiume Esino si colora di marrone, scoperta azienda che scaricava liquami. Sequestrata l’area e denunciato il titolare, un 50enne, per inquinamento ambientale. Al lavoro, da questa mattina all’alba, la polizia provinciale. Una pattuglia, che transitava in zona, si è accorta di un fossato che conteneva liquami di colore scuro. Ripercorrendo il corso che lo scarico stava facendo, la polizia provinciale è risalita all’azienda da dove proveniva il versamento che ha raggiunto il fiume. Èun’azienda di allevamento di bestiame. Stando ai primi accertamenti si tratterebbe di letame. Interpellata l’Arpam che ha effettuato i prelievi per risalire alla composizione precisa del liquame, di natura organica. Il titolare ha riferito che ci sarebbe stato un guasto, ad una vasca di decantazione, ma si sarebbe accorto del problema solo all’arrivo della polizia provinciale. Così lo sversamento nel campo circostante e l’arrivo fino al letto dell’Esino che questa mattina era di colore marrone. Sono in corso accertamenti per capire la natura del danno ambientale e alla fauna ittica. Il fiume, per circa tre chilometri, attraversa la riserva naturale di Ripa Bianca. La Procura di Ancona, titolare dell’indagine è il pm Paolo Gubinelli, ha aperto un fascicolo ipotizzando l’inquinamento ambientale.

Stando ai rilievi della polizia provinciale, diretta dal capitano Pierfrancesco Gambelli, il versamento registrato è di circa 5mila metri cubi, la grandezza di una strada di oltre 5 chilometri. Tutto il fiume, da Jesi, è lungo circa 30 chilometri. Il liquame ha raggiunto anche il mare, in proporzioni diluite, vicino all’Api, nel comune di Falconara. Il versamento si sarebbe generato per la rottura della vasca che ora è stata posta sotto sequestro giudiziario. Fino alle 17 erano al lavoro diverse ditte, chiamate dalla polizia provinciale, per recuperare il liquame ancora non finito nel fiume. All’opera ruspe e aziende specializzate in autospurgo. Il liquame recuperato è stato raccolto in diverse cisterne e le operazioni di recupero continueranno fino a quando non sarà bonificata tutta l’area oggetto del versamento. Una parte del liquame è stato recuperato dalla condotta, prima che finisse nel fiume. Poco a poco la situazione sta tornando alla normalità.

L'area sequestrata
L’area sequestrata

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