Sanità nelle Marche, Ricci: «Situazione indegna». Baldelli: «Frastornato dalle faide interne al Pd»
Pesaro

Sanità nelle Marche, Ricci: «Situazione indegna». Baldelli: «Frastornato dalle faide interne al Pd»

Il candidato Dem: «Acquaroli vanta primati inesistenti». L'assessore Fdi: «È nervoso per l'inizio della campagna elettorale»

PESARO – Sanità, botta e risposta tra il candidato alla Regione Matteo Ricci e l’assessore Francesco Baldelli.

« Francesco Acquaroli ha detto che nelle Marche va tutto bene per quel che riguarda la sanità – sottolinea Ricci -. Parole smentite sia dai dati ufficiali, sia dalle istanze dei cittadini. Acquaroli vanta primati inesistenti, ma ogni giorno mi giungono nuove segnalazioni di malasanità: come quella di Francesco Migliorelli, che ho incontrato, lasciato in pronto soccorso per 6 giorni, in attesa di un ricovero.

Vada fra le persone, il Governatore pro tempore. Vada nei mercati, nei centri anziani. Ascolterà le preoccupazioni di chi non riesce a curarsi, per le liste d’attesa infinite. Si sentirà dire che la sanità pubblica è inaccessibile per le lungaggini – nonostante l’impegno del personale medico e sanitario, che ringrazio – e quella privata per i costi esorbitanti. Bisogna mettere fine a questa vergogna civile e sociale: un marchigiano su 10 rinuncia a curarsi. Basta, questa situazione non è degna della Regione Marche, i cittadini ci chiedono risposte».

L’assessore Baldelli smentisce: «Ricci dà i numeri sulla Sanità, nervoso e sotto shock per l’avvio col botto dei 5mila nella campagna elettorale di Acquaroli.

Il candidato pro tempore delle sinistre, visibilmente frastornato, prova a rifugiarsi nel solito attacco sulle liste d’attesa. Ma a giudicare dalla confusione nel suo campo, sembra che le uniche liste che lo preoccupino davvero siano le sue: quelle elettorali. Tra defezioni, faide interne e candidati “rottamati”, è lì che si consuma il vero dramma della sinistra marchigiana.

Il governo Acquaroli ha ereditato un sistema sanitario al collasso, dopo anni di disastri firmati PD. La verità è che Ricci e compagni avevano progettato ospedali unici, accentrati e lontani dai cittadini, destinati a chiudere anche strutture strategiche come Fano, Urbino, Pergola, Fabriano, Civitanova, Amandola e Ascoli. Dopo i 13 ospedali chiusi dal governo PD di Ceriscioli, volevano completare l’opera. Altro che tutela del territorio. Il cambiamento della Sanità è una sfida difficile, ma i numeri – quelli veri – testimoniano un’inversione di rotta messa in campo dalla giunta Acquaroli. Ricci, invece, rappresenta il passato dei tagli, delle promesse mancate, dei progetti sbagliati».