PESARO – Tagli alle strade, dietrofront e fondi restituiti alle Province.
«Insieme all’Upi stiamo lottando per la restituzione dei fondi sulle manutenzioni stradali. Continueremo la battaglia», aveva detto nei giorni scorsi il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini. Che oggi, dopo il tavolo richiesto dalle Province italiane al ministro Salvini, commenta così l’esito del vertice: «La pressione ha prodotto i primi risultati, perché si è stabilito che nella conversione in legge del decreto infrastrutture saranno restituite alle Province i 350 milioni di risorse per il 2025 e 2026 tagliati dal Milleproroghe.
Avevamo dato mandato al presidente dell’Upi Pasquale Gandolfi di rappresentare la nostra linea. Al contrario di quanto è stato sostenuto da alcuni, questo dimostra che i tagli c’erano e ora si sta rivedendo seriamente la questione. Perché si è capito che altrimenti le Province sarebbero state abbandonate al loro destino. Per Pesaro e Urbino parliamo di recuperare il 70 per cento di fondi, ovvero i 3 milioni e 286mila euro tagliati per le annualità 2025 e 2026».
Paolini precisa: «Abbiamo portato al tavolo dell’Upi anche i nostri dati, per cancellare qualunque allusione superficiale circa l’incapacità di utilizzo dei fondi da parte dei territori: dal 2018 al 2024, dei 23 milioni e 546mila euro dei fondi assegnati per la viabilità, la Provincia di Pesaro e Urbino ha realizzato interventi per circa 22 milioni e 946mila euro e i rimanenti 600mila euro riguardano interventi su due ponti che sono in itinere. Relativamente all’annualità 2025, oggetto di riduzione da parte del Mit, sui complessivi due milioni e 347mila euro sono stati impegnati un milione e 520mila euro e già realizzati interventi per 840mila euro. I restanti fondi sono in fase avanzata di progettazione».
«La riunione al Mit con il ministro Salvini è stata positiva», ha detto il presidente dell’Upi Pasquale Gandolfi, al termine dell’incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. «Abbiamo confermato l’impegno delle Province a utilizzare a pieno le risorse assegnate, dimostrato dai dati che abbiamo raccolto nel nostro monitoraggio.
Secondo cui, dal 2018 al 2024, le Province hanno impegnato il 93 per cento delle risorse assegnate e ne hanno speso l’84 per cento. Ciò che non è stato ad oggi speso è semplicemente perché diversi cantieri complessi sono ancora in corso, nonostante le Province debbano lavorare con un personale estremamente ridotto, dimezzato nel 2015».