POLLENZA- Il 2025 è ancora un mondo segnato da femminicidi e guerra, la musica può essere uno degli ultimi spazi sicuri dove si può gridare ciò che fa male. Jamie, nome d’arte di Aziz Gazzella, ha lanciato “Emotivamente Instabile” una ballad pop con sfumature emo, prodotta da Moka, capace di trasformare in suono quella sensazione di vuoto che molti conoscono ma pochi sanno raccontare. Il brano mette a nudo i pensieri più scomodi e profondi: la depressione, la solitudine, il disordine emotivo, l’instabilità mentale, ma lo fa con uno sguardo autentico, senza vittimismo né retorica. Jamie è un artista, una voce fuori dal coro, che non ha paura di mostrarsi fragile in un mondo che chiede forza ed apparenza.
Jamie si è esibito alla fine di maggio a teatro in uno spettacolo sulla parità di genere, sottolineando quanto sia insopportabile vivere in un contesto che normalizza la violenza. Solo pochi giorni dopo (sabato 14 giugno), a Tolentino, a pochi passi da dove vive, c’è stato un altro femminicidio. E mentre il mondo continua a spegnersi in silenzio, Jamie sceglie di parlare. Sebbene “Emotivamente Instabile” non affronti direttamente questi temi, nasce dentro questo clima, e vuole dare voce a un dolore silenzioso che troppe persone si portano dentro.

“Emotivamente Instabile”: molto più di una canzone, uno specchio emotivo
Parla ad una generazione che si sente costantemente sotto pressione, che vive dentro i contrasti – tra ansia e desiderio, tra iperconnessione e solitudine cronica, tra sorrisi social e pianti silenziosi. Il suono è minimale ma viscerale. La voce si incrina, si spezza, e poi si ricompone in un ritornello che resta addosso. La produzione di Moka non invade, accompagna, lascia spazio al silenzio, alle pause, al respiro. Il giovane artista non ha iniziato a scrivere per moda, bensì dopo la perdita di sua sorella, in un momento in cui parlare non bastava più. Le canzoni sono il suo rifugio e la sua cura, ed infine voce per chi, come lui, si sente fuori posto ma non vuole più restare in silenzio. Musica sì, ma non solo, ha portato avanti in questi anni dei progetti connessi alla salute mentale, per stare al passo con una società anestetizzata.
La bio di Jamie
Jamie, all’anagrafe Aziz Gazzella, nato nel 2002 nelle Marche, è un rapper e cantautore italiano che trasforma il dolore in musica. Dopo la perdita di sua sorella ha iniziato a scrivere per sopravvivere emotivamente, trovando nelle parole e nel suono un rifugio e una rinascita. La sua musica unisce emo-rap, sad trap e pop punk, con testi che parlano di lutto, fragilità mentale, ansia e relazioni tossiche, in uno stile crudo, diretto e profondamente umano.
Ha collaborato con artisti come Moka (La Sad), xDiemonDx, Venz ed Ethos, e si è esibito in apertura ai live di Medy e Rose Villain. Attivo anche su temi legati alla salute mentale, porta avanti progetti indipendenti con uno sguardo sincero sul dolore e la resilienza. Si ispira ad artisti come Lil Peep, MGK, Yungblud e XXXTentacion, Jamie dà voce a una generazione che ha bisogno di sentirsi compresa.