Marco Rizzo nelle Marche: «Sovranità e pace»
Ancona-Osimo

Marco Rizzo nelle Marche: «Un movimento  di popolo per la Sovranità e la pace»

Marco Rizzo sabato 14 giugno ad Ancona (Accademia di Babele) presenterà il  manifesto “Sovranità e Pace per le Marche”

Marco Rizzo
Marco Rizzo

ANCONA – «Sovranità e Pace. Due fattori connessi contro i dogmi esterni e la prepotenza straniera nemica della  nostra produzione, della nostra sicurezza, del nostro  benessere e vero vessillo dei  globalizzatori di destra e di sinistra». A dirlo è Marco Rizzo che sabato 14 giugno, a partire dalle 15, ad Ancona (Accademia di Babele) presenterà il  manifesto “Sovranità e Pace per le Marche”.  «Sovranità e Pace sono le due parole che hanno unito le nostre  manifestazioni dei mesi scorsi – dice Rizzo – contro il riarmo europeo  a Roma, Milano e Genova,  sotto un’ unica bandiera, quella italiana, per rifiutare i guerrafondai di Bruxelles,  i seguaci della Von Der Leyen e della guerra.  Meloni e Schlein in Italia, Acquaroli e Ricci,  nelle Marche. Tutti a gridare, fingendo di dividersi All’armi siam europeisti».

«L’iniziativa è rivolta- afferma Rizzo- a tutti i cittadini,  le forze produttive e sindacali, le associazioni marchigiane che rifiutano la follia   di 800 miliardi tolti alla sanità, alla scuola, alla ricerca, alle nuove generazioni per darli ai carri armati.  L’Ue è matrigna, basterebbe fare un po’ di conti in tasca. Decine di anni fa uno stipendio di 2 milioni era buono, oggi, con 1000 euro al mese, fai la fame. Abbiamo pagato noi la riunificazione della Germania. Ci hanno distrutto l’agricoltura e la pesca, derubato di tutti i grandi marchi, mandando  a casa i lavoratori, desertificato il tessuto industriale fatto di piccole e medie imprese. Hanno imposto con i loro servi di destra e di sinistra la riduzione drastica dell’assistenza sanitaria pubblica. I governi  marchigiani del PD  hanno finanziato la sanità privata per oltre 350 milioni di euro all’anno, più  70 milioni in mobilità passiva, la sanità leghista è dello stesso tenore, anche nel Nord. Adesso  i Ricci e gli Acquaroli, il primo direttamente dall’Europarlamento, il secondo come  emanazione territoriale degli  ubbidienti amici di Ursula, insieme ai loro alleati,  vogliono mandare i nostri figli e i nostri nipoti a far la guerra. Serve un’alternativa».