ANCONA – Pericoloso socialmente: nei guai un 40enne. Il fatto. Il questore di Ancona Capocasa ha proposto la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti di un uomo italiano di circa 40 anni per le condotte violente e persecutorie. Il provvedimento, della durata di due anni, pone a carico dell’uomo il divieto di soggiorno nella Provincia di Ancona e la specifica prescrizione del divieto di avvicinamento alle persone offese ovunque si trovino, nonché il divieto di comunicare con le stesse con qualsiasi mezzo, telefonico, telematico, verbale e/o assimilato.
A seguito della proposta del Questore la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha confermato tutti gli elementi di pericolosità sociali a carico del quarantenne e ricostruiti nella misura di prevenzione, subordinandola anche all’obbligo di presentazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza con cadenza almeno bisettimanale durante tutto il periodo della misura, oltre alle già citate misure del divieto di dimora nella Provincia ed al divieto di comunicare con le parti offese.
Il Tribunale ha così accertato che l’uomo rientra nella categoria di soggetti pericolosi anche in considerazione del fatto che lo stesso è attualmente indiziato del delitto di atti persecutori nei confronti della sua ex compagna e dell’avvocato di lei.
In uno degli ultimi episodi, avvenuto lo scorso 2 aprile, le Volanti della Questura erano intervenute nel parcheggio degli Archi dove l’uomo aveva aggredito l’avvocato della sua ex compagna, colpevole di non farle vedere la figlia. In quell’occasione l’aveva minacciata fino ad arrivare a stringerle le mani al collo e la donna aveva presentato denuncia querela.
L’uomo si era inoltre reso protagonista di diversi ed ulteriori episodi di violenza verbale anche nei confronti della sua ex e dei parenti di lei, fino ad ingenerare nella donna un forte stato di timore per la sua incolumità personale.
In virtù dei suoi reiterati atteggiamenti persecutori e violenti all’uomo era stata già applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento e del divieto di comunicare con la sua ex. Tuttavia entrambe le misure erano stati disattese ed all’uomo era stata disposta la misura del braccialetto elettronico ma anche all’applicazione di questa misura l’uomo si era sottratto così il G.I.P. aveva disposto l’aggravamento della misura con la custodia cautelare in carcere, dove era stato condotto dai poliziotti e dove tutt’ora si trova recluso.