Jesi-Fabriano

Vent’anni di Aicu, un Museo per Carlo Urbani e l’impegno del presente

Le iniziative dal 1 aprile, con l'apertura della struttura museale a Castelplanio, al giorno simbolico del 19 ottobre, compleanno del medico eroe scomparso nel 2003

Carlo Urbani

CASTELPLANIO – Inizia un periodo speciale per l’Associazione Italiana Carlo Urbani onlus che, quest’anno, taglia il traguardo dei suoi primi 20 anni. Un logo, appositamente realizzato per questo anniversario, accompagnerà le iniziative del ventennale nel periodo compreso tra il prossimo 1° aprile fino al simbolico 19 ottobre, giorno del compleanno di Carlo Urbani.

Si comincia sabato 1° aprile con l’apertura del Museo Carlo Urbani. L’appuntamento è fissato per le 10,30 nella sede del Comune, in piazza Mazzini a Castelplanio, con il saluto delle autorità e la presentazione del progetto. Saranno presenti, fra gli altri, Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Nguyen Thai Hoc, consigliere dell’ambasciata della Repubblica socialista del Vietnam a Roma, Marcello Gemmato, sottosegretario al Ministero della Salute, Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche, Dino Latini, presidente Assemblea Legislativa delle Marche, Daniele Carnevali presidente della Provincia di Ancona, Fabio Badiali sindaco di Castelplanio e Tommaso Urbani presidente Aicu.

Seguirà la visita al Museo allestito nei locali delle ex scuole elementari in via don Minzoni 1.

Le iniziative legate al ventennale proseguiranno in coerenza con il lascito di Urbani e le linee guida dell’Associazione. Il presidente Aicu Tommaso Urbani osserva come «specie in occasione di questo anniversario è importante non fermarsi solo a ricordare la figura di mio padre quanto a trasformare il suo lascito, ognuno come meglio può, in azioni concrete da attuare nel presente».

L’Associazione comunicherà man mano le iniziative di tutto il periodo a cominciare da un ciclo di convegni, a carattere scientifico, organizzato in collaborazione con le Università di Ferrara, Roma e Ancona e del Sism (Segretariato Italiano Studenti di Medicina).

L’ateneo di Ferrara aprirà i lavori, il 12 aprile, con la prima delle conferenze dal titolo “Neglected Tropical Diseases: ieri, oggi… e domani?”. Il 21 aprile l’Aicu sarà a Roma, Università La Sapienza, rappresentata dalla componente del Direttivo Aicu, dottoressa Manuela Petino. Il tema, in questo caso, sarà “SSN in deriva: quando Sistema e Salute viaggiano su binari diversi” incentrato sulle scelte politiche in merito agli investimenti per la sanità. Il ciclo di incontri si concluderà il 2 maggio all’Università di Ancona con un contenuto particolarmente caro a Urbani e all’Associazione come il diritto alla salute. Titolo della conferenza: “Accesso ai farmaci: e con i vaccini a che punto siamo?”

Tra le altre iniziative anche una mostra fotografica dedicata a Carlo Urbani a Ginevra, nella sede dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, prevista per fine aprile, mentre a giugno verrà presentato il primo docufilm su Carlo Urbani realizzato dai marchigiani Riccardo De Angelis e Romeo Marconi.

Il Museo Carlo Urbani

Il Museo Carlo Urbani si può considerare un esempio concreto di quella volontà che, passando per un obiettivo immaginato, è capace di trasformare il sogno in un fatto reale da vedere e toccare con mano. È infatti giunto a compimento un iter progettuale, economico e creativo che, come dichiara il sindaco di Castelplanio Fabio Badiali «solo chi è capace di sognare partendo da radici solide e giocando di squadra è in grado di raggiungere. Finalmente è arrivato il momento di partire per un nuovo viaggio insieme a Carlo Urbani attraverso questo Museo a lui dedicato che entra a pieno diritto nella storia della nostra comunità».

«Il viaggio passa per una narrazione divisa in tre ambienti principali – spiega il curatore e membro del Direttivo Aicu Roberto Gigli – la prima sala è quella dedicata alla biografia, nella seconda scopriremo la figura del medico di Castelplanio nell’espressione del suo lavoro e delle sue passioni, la fotografia, il volo in deltaplano, la cucina e gli usi locali dei popoli incontrati e, naturalmente, l’attività di medico e scienziato. In una serie di teche sono raccolte delle testimonianze materiali, dagli strumenti medici alle attrezzature fotografiche, e fanno parte dell’allestimento anche molte foto di Carlo che costituiscono un reportage di luoghi, sguardi ed emozioni. Un posto speciale è dedicato alla moto che il medico utilizzava in Vietnam e Cambogia per i suoi spostamenti, per raggiungere villaggi sperduti e per una campagna di prevenzione contro l’Aids. L’ultima sala è dedicata al lascito scientifico e morale del medico, che si è trasformato nel tempo in una miriade di iniziative e in un elemento di stimolo, colto specialmente dalle giovani generazioni. Appena dopo la sua scomparsa nel 2003, è nata l’Associazione italiana Carlo Urbani, che proprio nel coinvolgimento dei giovani trova una delle sue principali finalità. Ne sono prova i molti lavori esposti nel museo realizzati nel corso degli anni dagli studenti stimolati proprio dall’esempio e dalla coerenza di Urbani. Una parte dell’itinerario si sviluppa attraverso delle proiezioni a monitor e parete mentre alcuni dei totem, parte dell’allestimento, danno conto degli interventi dell’Aicu per progetti solidali e di raccolta fondi destinati prevalentemente ai Paesi dove lo stesso Carlo operava. Un’ultima sezione è dedicata alle pubblicazioni sul medico e ai numerosi riconoscimenti tributati a Urbani, dalla medaglia della Presidenza della Repubblica italiana alle targhe che onorano la sua memoria in tredici Giardini dei Giusti del mondo».

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