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Selfie con Maria De Filippi davanti alla bara di Maurizio Costanzo. La psicologa: «Disintossicarsi dai social»

Alcuni fan in visita alla camera ardente di Maurizio Costanzo hanno chiesto un selfie a Maria De Filippi. Il gesto ha scatenato reazioni dal mondo dello spettacolo e della politica. La dottoressa Marilungo: «La realtà virtuale predomina ormai sulla vita vera»

Katia Marilungo

ANCONA – Selfie con Maria De Filippi davanti al feretro di Maurizio Costanzo: davvero i selfie (e i social) possono arrivare a legittimare una foto con la vedova alla camera ardente di un defunto? Lo abbiamo chiesto alla presidente dell’Ordine degli psicologi delle Marche, Katia Marilungo.

Raggiungiamo al telefono la dottoressa Marilungo pochi minuti dopo le reazioni dell’attrice Sabrina Ferilli e della giornalista (e politica) Rita Dalla Chiesa. Entrambe, via web, hanno sottolineato come fosse inopportuno chiedere una foto alla regina di Mediaset, Maria De Filippi, dopo aver portato l’ultimo saluto al marito, Maurizio Costanzo, scomparso venerdì (24 febbraio) all’età di 84 anni.

«I selfie e i social non possono e non devono legittimare tutto. È un no categorico, quello che voglio esprimere» – sottolinea la dottoressa Marilungo. Che prosegue: «Purtroppo, però, sta succedendo che il web legittimi qualsiasi cosa. E su questo bisogna riflettere, perché è un grave errore da evitare assolutamente».

«Questo è uno degli ultimi episodi pubblici che sta facendo più rumore, ma ultimamente sappiamo che stanno dilagando immagini di morti e di riprese ai funerali – evidenzia Marilungo. Ci sono persino video che riprendono situazioni con persone diversamente abili in vari contesti. Ecco, i social sono diventati un mondo e dove tutto sembra essere legittimato: tutto ciò che avviene nel reale va postato anche nel virtuale, sempre e comunque. Questo è oggi l’andazzo, ma non dovrebbe essere accettato. Mi auguro che in futuro verranno regolamentate le pubblicazioni sui social, così come accaduto in Francia».

E ancora: «Quanto successo alla camera ardente di Costanzo, a Roma, è grave. Non solo per il selfie ma anche per lo spirito che ha spinto queste persone a portare l’estremo saluto a un defunto. Insomma, sono andate lì per omaggiarlo o sono andate lì a caccia di un selfie per dire “io c’ero”? Alcune persone hanno perso di vista la loro vita reale, agiscono non mossi da un fine concreto, ma alla ricerca di un consenso virtuale».

«La popolarità, il like online e la ricondivisione valgono più di un’azione concreta nel reale. Lo si vede con le challenge degli adolescenti. Io non voglio fare diagnosi – puntualizza la psicologa – ma le persone che hanno chiesto i selfie probabilmente avevano come una frattura tra realtà vera e virtuale. In una camera ardente o in una chiesa i cellulari devono essere spenti. Altrimenti, si perde di vista il concreto, il reale, in virtù del virtuale che predomina sul reale. E soprattutto non si bada alle conseguenze delle proprie azioni nel virtuale».

Nei filmati diffusi dagli organi di stampa si vedono un uomo e una donna stringere la mano di Maria De Filippi e, subito dopo, chiederle una foto, con la conduttrice che – garbatamente – acconsente: «Erano adulti, persone che dovrebbero avere una maturità psicofisica e relazionale e che invece non si rendono conto che la loro azione nel virtuale può avere effetti nella loro vita. Prevale il desiderio di condivisione e di like di un post».

Ma dov’è la capacità di empatizzare col dolore altrui? «Eh beh, nel virtuale non c’è l’empatia e manca la sensibilità. In altre parole, io non sono lì a empatizzare coi familiari del defunto, che poi è l’unico motivo per cui si va in camera ardente, ma sono lì per altro».

In tanti, in queste ore, hanno criticato la conduttrice di “Amici” e “Uomini e Donne” per aver concesso lo scatto: «Niente da recriminare a Maria. In simili momenti, si è agghiacciati dal dolore e rifiutarsi di prestarsi a una foto – o peggio fare una scenata – sarebbe stato di cattivo gusto. Quindi, direi: molta stima per De Filippi, che ha reagito con classe ed eleganza di fronte a un fenomeno che forse lei conosce molto bene. Chissà quante volte i vip vengono fermati in ospedale, sotto la pioggia o al supermercato per una foto. Nel mondo della tv, gravita la percezione che l’apparire sia più importante dell’essere. Però, le persone non dovrebbero mai sconfinare nella vita intima di un personaggio pubblico per un proprio desiderio narcisistico di apparire».

E infine: «Cosa consiglierei a chi ha chiesto un selfie alla vedova di Maurizio Costanzo? Di spegnere il telefono per un po’ e di fare un detox tecnologico. Disintossicatevi, perché si sta correndo un grande rischio di dipendenza social».

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