Primo Maggio, le Acli Marche analizzano lo scenario giovanile: sfatati i falsi miti sui Neet - Ancona-Osimo
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Primo Maggio, le Acli Marche analizzano lo scenario giovanile: sfatati i falsi miti sui Neet

I risultati della ricerca sono stati illustrati da Gianfranco Zucca e da Leonardo Piromalli, ricercatori dell’Iref in occasione della 44esima edizione del “Primo Maggio con le Acli delle Marche”

Foto Adobe Stock
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CAMERANO – In occasione della 44esima edizione del “Primo Maggio con le Acli delle Marche”, alle terme dell’Aspio è stata presentata la ricerca condotta dall’Istituto di Ricerca delle Acli (Iref) sui Giovani Neet, alla quale si è dato il titolo “Lost in Transition. Tra scuola e lavoro: la realtà dei Giovani Neet e le loro sfide”. Introdotto dal presidente regionale delle Acli Luigi Biagetti, l’incontro è stato moderato da Alice Manoni, segretaria nazionale dei Giovani delle Acli. Frutto di oltre duemila interviste a giovani dai 18 ai 34 anni che non studiano, non lavorano e non seguono un percorso formativo, i risultati della ricerca sono stati illustrati da Gianfranco Zucca e da Leonardo Piromalli, ricercatori dell’Iref, che hanno insistito soprattutto su un dato inequivocabile: l’immagine dei Neet come giovani “sfaticati” e “sdraiati sul divano” è falsa. Secondo l’indagine, sia nelle grandi città che nei paesi delle aree interne, le due realtà indagate nella ricerca, oltre i due terzi degli intervistati sono risultati attivi sul mercato del lavoro, anche se impegnati in lavori saltuari e “in nero” e quindi non rilevati dall’Istat.

La relazione

Nelle grandi città la percentuale dei giovani che si sono “messi in gioco” nel mercato del lavoro raggiunge addirittura il 90 per cento del totale dei Neet. La falsità di quell’immagine è confermata dall’altissimo numero di ragazzi e ragazze che lasciano l’Italia per andare a lavorare all’estero, dove trovano un’occupazione più vicina al loro percorso formativo, più gratificante e meglio retribuita. Oltre a contrastare gli inaccettabili stereotipi sul mondo giovanile, l’incontro è stato l’occasione per ribadire alcune delle richieste avanzate dalle Acli sui temi del lavoro: «Servono forti investimenti in formazione, le trasformazioni in atto nel mondo produttivo richiedono nuove competenze e quindi è evidente che occorre rafforzare il sistema formativo sostenendo le esperienze di incontro tra scuola e lavoro – hanno detto -. Occorre investire su una radicale riforma dei Centri per l’impiego in modo da governare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Come chiesto da tempo dalle Acli, serve un Piano straordinario per combattere il lavoro povero, una piaga ancora troppo nascosta e spesso mascherata dai dati positivi sull’occupazione».