ANCONA – Nella mattinata di ieri, 21 maggio, al porto di Ancona è approdata la nave Ocean Viking. A bordo 276 migranti provenienti da varie nazionalità (152 Eritrea, 45 Etiopia, 39 Pakistan, 27 Egitto, 7 Bangladesh, 2 Guinea Conakr, 1 Marocco, 1 palestina, 1 Somalia ed 1 Nord Sudan). Erano stati soccorsi in mare aperto il 17 maggio dopo essere partiti dalle coste libiche il 15 maggio.
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Tra i profughi vi erano anche 95 minori degli anni 18 (3 bambini con meno di un anno di età, 6 bambini tra uno e quattro anni, due tra i 5 e i tredici anni, 84 tra i quattordici e i diciassette anni) ed una donna in stato interessante. Gli stessi, dopo pagamenti di cospicue somme di denaro, frutto di estremi sacrifici, sono riusciti ad comprare il trasporto via mare verso l’Italia, da parte di organizzazioni sedenti in Libia, territorio di partenza dei natanti.
Dopo essere stati stipati per giorni in Safe House collocate lungo la costa libica, sono stati successivamente trasportati via terra presso le spiagge di partenza e lì, una volta saliti a bordo di natanti condotti da uomini armati e travisati, hanno navigato per ore fino a raggiungere il mare aperto, dopodichè, queste imbarcazioni sono state affiancate da natanti di fortuna condotti da altri “scafisti”, sui quali sono stati fatti salire per poi proseguire la rotta verso le coste italiane. In tutto circa 40 ore di navigazione fino a quando sono stati soccorsi dalla nave Ocean Viking che li ha condotti fino al porto di Ancona.
L’approdo nelle Marche
Grazie al lavoro delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, in sinergia con tutti gli altri operatori coinvolti, è stato possibile attivare la macchina dell’accoglienza con il lavoro sinergico della Prefettura, Comune, Protezione Civile e altre F.F.O.O. Appena sbarcati tutti i migranti sono stati trasporti nel palazzetto adibito dove i poliziotti hanno condotto le operazioni di fotosegnalamento, identificazione e regolarizzazione e sistemazione dei minori. Tutte le operazioni svolte dalla Polizia di Stato sono durate oltre dieci ore. Non tutte le richieste di protezione internazionale sono state accolte ed infatti nell’immediatezza il Questore Capocasa ha emesso sei ordini a lasciare immediatamente il Territorio Nazionale.
I poliziotti della Squadra Mobile, si sono immediatamente attivati con un’attività investigativa finalizzata all’identificazione degli scafisti, presunti responsabili, secondo le leggi italiane, del delitto di trasporto illegale aggravato di stranieri nel territorio dello Stato previsto e punito dal Testo Unico sull’Immigrazione.
A fronte di una capillare attività investigativa, i poliziotti della Squadra Mobile dorica, sono riusciti ad identificare ed a sottoporre a fermo di persona gravemente indiziata di delitto, due cittadini egiziani classe 2003 e 2002.
Gli stessi sono stati trovati in possesso della strumentazione necessaria per la navigazione in alto mare e di un telefono satellitare oltre ad altri apparati telefonici completi di sim.
All’esito dell’attività che è durata fino a tarda notte, i due presunti scafisti sono stati arrestati applicando il Fermo di persona gravemente indiziata di delitto e, su disposizione del Sostituto Procuratore di Turno presso la Procura della Repubblica di Ancona, collocati in carcere a Montacuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.