Ancona, sventato furto di banconote allo sportello Postamat
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Ancona, sventato furto di banconote allo sportello Postamat con il “cash trapping”

Il dispositivo ATM dell’ufficio postale dorico era stato modificato con un dispositivo di “cash trapping”. I carabinieri: «Prestare sempre la massima attenzione durante i prelievi bancomat»

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Il bancomat manomesso ad Ancona (Foto: Carabinieri)
Il bancomat manomesso ad Ancona (Foto: Carabinieri)

ANCONA – Ieri pomeriggio, 28 maggio, un equipaggio della Sezione Radiomobile dei Carabinieri di Ancona è intervenuto nell’ufficio postale di via Maratta, su segnalazione di un giovane utente che, all’atto di prelevare banconote al Postamat, si era accorto della presenza, all’altezza della bocchetta di erogazione delle banconote, di un dispositivo artigianale applicato sul frontale dello sportello Atm che, riproducendo fedelmente la paratia in ferro della fessura dalla quale fuoriesce il contante, ne impediva di fatto l’uscita.

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I carabinieri hanno sequestrato il dispositivo, che sarà sottoposto a rilievi tecnici da parte della Sezione Investigazioni Scientifiche (Sis) del Comando Provinciale di via della Montagnola, per esaltare eventuali tracce utili all’identificazione del truffatore.

Cash trapping e skimmer, ecco cosa sono

Il “cash trapping” è una tipica tecnica di furto di denaro, molto frequente in epoche recenti. Il meccanismo funziona in questo modo: quando un utente tenta di prelevare del denaro, il dispositivo applicato impedisce fisicamente che le banconote vengano consegnate, tenendole intrappolate all’interno dello sportello ATM.

Questo crea l’illusione che si tratti di un malfunzionamento tecnico, inducendo l’utente a lasciare l’area senza il denaro. In seguito, i truffatori recuperano tempestivamente il dispositivo e i soldi intrappolati, completando così la frode senza lasciare tracce evidenti.

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Il bancomat manomesso ad Ancona (Foto: Carabinieri)
Il bancomat manomesso ad Ancona (Foto: Carabinieri)

Un altro tipo di frode appartenente a questo ambito, ma molto più subdola, è invece quella dello skimmer. Essa consiste nell’installazione di un dispositivo malevolo all’interno degli sportelli automatici, nelle macchine per il pagamento con carta o in altri terminali. Questo dispositivo è progettato per catturare e memorizzare le informazioni contenute nella banda magnetica della carta, quando viene inserita nel lettore, che possono essere successivamente utilizzate per clonare la tessera o effettuare transazioni fraudolente online. Spesso è associato alla presenza di una microtelecamera puntata sulla tastiera dell’Atm allo scopo di carpire anche il codice pin.

I Carabinieri raccomandano di prestare sempre molta attenzione all’atto di prelevare denaro al bancomat. «Per tutelarsi dal cash trapping bisogna esaminare sempre attentamente ogni parte dello sportello automatico e inserire il codice pin assicurandosi di coprire la tastiera con la mano libera. In questi casi, la parte manomessa è solitamente quella dove fuoriescono le banconote o, nel caso dello skimmer, la fessura dove si inserisce la tessera bancomat. I dispositivi spesso si mimetizzano perfettamente con il frontale dello sportello Atm ma, essendo applicati esternamente, possono sporgere in maniera anomala dal profilo o risultare non stabilmente ancorati al resto del dispositivo».