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ATTUALITÀ

Vertenza Whirlpool: muro contro muro con il Governo. Due ore di sciopero

Anche l’incontro che si è tenuto oggi, martedì 15 ottobre, a Palazzo Chigi, con i vertici italiani della multinazionale americana, si è concluso dopo neppure un’ora e con nessuna notizia positiva. Immediata la risposta dei sindacati che hanno proclamato per oggi due ore di astensione dal lavoro a fine turno

economia

Vertenza Whirlpool: due settimane di agitazione. Manifestazione a Roma il 4 ottobre

Le iniziative messe in campo da Fim, Fiom e Uilm, dopo l’avvio della procedura di cessione da parte della multinazionale dello stabilimento di Napoli a Passive Refrigeration Solutions S.A. Per i sindacati: «Tutto ciò sta avvenendo in aperta violazione dell’accordo dell’ottobre 2018». Crescono i timori per le attività del gruppo a Fabriano e Comunanza

OCCUPAZIONE

Whirlpool: sede impiegatizia di Fabriano, le Rsu chiedono garanzie

Sono circa 50 le posizioni trasferite in Polonia con conseguente difficoltà per i colletti bianchi che hanno due opzioni: accettare la mobilità volontaria o riqualificarsi e, di conseguenza, essere a rischio trasferimento. Si chiede che al Mise si affronti anche questo argomento

PRIMO PIANO

Vertenza Whirlpool: duro affondo di Di Maio che chiede il rispetto degli impegni

I toni sono stati molto accessi con il ministro molto duro, come raccontano i rumor provenienti al termine della riunione di questo pomeriggio al Mise. Al centro del contendere la volontà di procedere alla riconversione e cessione a terzi dello stabilimento di Napoli dove sono impiegati 420 operai e dove si producono lavatrici a piattaforma Omnia

PRIMO PIANO

Occupazione, tavolo territoriale tra Whirlpool e sindacati

«L’azienda non può puntare solo sul taglio dei costi, ma deve valorizzare le professionalità. Fabriano resti centrale nella strategia della multinazionale». Questa la forte presa di posizione dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm

aziende e occupazione

Vertenza JP Industries, nulla di fatto al Mise

I sindacati di categoria esprimono forte preoccupazione per l’avvicinarsi del primo gennaio 2019, quando cioè non si potrà più fare ricorso alla cassa integrazione. Il nodo da sciogliere è sempre lo stesso: la mancanza di liquidità per dar corso al piano industriale