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Troiano, Ascoli: «Indispensabile uniformità per i tempi di conclusione dei tornei»

Centrocampista, uno degli uomini più esperti della squadra, ha trascorso nella città delle cento torri i quasi due mesi successivi allo stop degli allenamenti. Ecco come è andato il suo lockdown

Il centrocampista dell'Ascoli Michele Troiano

Michele Troiano, centrocampista, uno degli uomini più esperti dell’Ascoli, ha trascorso nella città delle cento torri i quasi due mesi successivi allo stop degli allenamenti. Troiano, milanese, ha iniziato la sua lunga carriera ha indossato le maglie di Monza, Modena, Chievo, nuovamente Modena, Sassuolo e Virtus Entella, per cinque anni, prima di approdare in bianconero nella scorsa stagione.   

Nonostante la reclusione, Troiano si è tenuto comunque in allenamento ma, abitando in centro storico, non ha potuto correre. L’ascolano racconta così questo brutto periodo, preparandosi in casa tutti i giorni con la piattaforma Zoom: «Tramite dei miei ex compagni ho conosciuto un preparatore, Alex Frustaci, che, in questa fase di stop dei campionati, organizza lezioni online per mantenere il tono muscolare. Siamo quasi 40 calciatori collegati, ci sono ad esempio atleti del Benevento, del Cittadella, del Frosinone e tante altre formazioni. Per gli esercizi di forza, riempio di bottiglie di acqua lo zaino di mio figlio. Un lettino, gli elastici e il trampolino elastico li avevo già».

Il bianconero alcuni giorni fa, ha assistito al webinar, l’incontro on-line dell’Ascoli Calcio, che ha visto la partecipazione del Presidente FIGC Gravina: «Il presidente è stato molto chiaro, non fermerà mai definitivamente il campionato, il calcio è la terza azienda d’Italia e lui non vuole privare lo Stato di un introito così grande. È chiaro che solo il tempo dirà se possiamo riprendere, come e quando. Su una cosa siamo tutti d’accordo: il calcio senza tifo è come andare in spiaggia senza mare. Questo aspetto vale ancor più per noi, qui in Ascoli abbiamo il tifo più caloroso e presente della B. In questo senso saremmo penalizzati, perché 7 delle 11 partite restanti le abbiamo in casa».

Intanto Patron Pulcinelli ha dato merito alla squadra, che si è mostrata disponibile ad andare incontro al Club sulla questione stipendi:«In questa situazione tutti hanno subito perdite economiche, quindi il minimo che possiamo fare è andare incontro alla Società, ci siamo resi disponibili, è giusto che sia così. L’idea che la gente ha però, di tutti i calciatori, è che vivano nella massima ricchezza; in realtà questa è la vita di Cristiano Ronaldo, ma, soprattutto in C, la situazione è ben diversa».

Cristallizzare la classifica o terminare il campionato anche a costo di chiuderlo a dicembre. Su questo aspetto il pensiero del centrocampista bianconero è molto chiaro:«La Serie A dovrà concludere il campionato entro il 3 agosto per ragioni legate alle Coppe. Se la B dovesse chiudere il campionato spingendosi a giocare fino a novembre o dicembre, come si farebbe? La Serie A per iniziare il campionato 2020/21 aspetterebbe la Serie B? Starebbe quattro mesi ferma? Credo che questo sia altamente improbabile. Credo che sia indispensabile una uniformità almeno per quanto riguarda i tempi di conclusione dei campionati».

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